Con l’approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) avvenuta mercoledì scorso ad opera della Civit, tutte le pubbliche amministrazioni centrali e periferiche dovranno adottare le iniziative previste dal piano.
Tra tutte l’individuazione di un responsabile anticorruzione tra i dirigenti apicali ( che potrebbe essere anche il segretario comunale) e il varo del piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC).
Riguardo quest’ultimo il limite temporale indicato nel piano è il 31 gennaio 2014. Il Ptpc , per il quale è previsto un monitoraggio centrale, dovrà prevedere anche concreti e verificabili programmi di formazione in materia di etica, integrità e altre tematiche attinenti alla prevenzione della corruzione. Inoltre il PNA specifica che i piani triennali di prevenzione dovranno coprire gli anni 2013-2016, con la conseguenza che in essi dovranno essere riportati anche le misure anticorruzioni prese nel corso del 2013.
Novità anche riguardo il personale. Le amministrazioni dovranno infatti garantire specifici sistemi di rotazione dei dirigenti per prevenire abusi di posizione e ridurre così i rischi di corruzione, nonché dei responsabili del procedimento per le aree a rischio.
Inoltre dovranno essere previsti sistemi per assicurare la tutela dei dipendenti che effettuano segnalazioni di illeciti.
Il Piano altresì dispone che i piani triennali dovranno individuare le attività più esposte al rischio di corruzione, come quelle citate nella stessa legge 190: le autorizzazioni o concessioni, la scelta del contraente nell’affidamento di lavori, forniture e servizi, la concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e i concorsi per l’assunzione del personale.
Infine nei piani treinnali di prevenzione dovranno essere riportati i nomi dei soggetti coinvolti nella prevenzione con relativi compiti e responsabilità.
Prende dunque avvio l’applicazione della legge anticorruzione che coinvolgerà tutte le pubbliche amministrazioni italiane.