Con Ordinanza n. 583 del 25 settembre 2012 la Prima Sezione del TAR Palermo ha accolto il ricorso presentato dalle Associazioni Ambientaliste LEGAMBIENTE, LIPU, MAN con l’intervento altresi’ di WWF, LAV, ENPA, LAC, e ha sospeso l’efficacia del calendario venatorio 2012/2013 (emanato dall’Assessore Regionale alle Risorse Agricole e Alimentari Francesco Aiello), impugnato per mancanza del Piano Regionale Faunistico Venatorio e per violazione delle Direttive Comunitarie in materia di Valutazione Ambientale Strategica e Valutazione di Incidenza.
“Il pronunciamento collegiale dei Giudici Amministrativi che conferma il precedente Decreto Presidenziale del TAR n. 510 del 3 settembre 2012 – dichiarano Angelo Dimarca di Legambiente, Nino Provenza della LIPU, Deborah Ricciardi del MAN ed Ennio Bonfanti delle Guardie del WWF – ribadisce la necessità del Piano Regionale Faunistico Venatorio, la piena vigenza della normativa comunitaria in materia di protezione dei Siti Natura 2000 e l’operatività del vecchio calendario venatorio 2011/2012, il più rigoroso tra quelli dell’ ultimo decennio ed emanato dal precedente Assessore D’Antrassi”.
Conseguentemente il TAR ha confermato i divieti di caccia nei Siti Natura 2000 (Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale) previsti lo scorso anno e soprattutto che la caccia non potrà essere prolungata sino a febbraio 2013. Ha inoltre condannato l’Assessorato Regionale Risorse Agricole e Alimentari ed alcune associazioni venatorie al pagamento delle spese processuali per un importo di 2.100 euro in favore delle Associazioni Ambientaliste ricorrenti.
“Siamo soddisfatti perché sono comunque prevalse le ragioni della Natura – concludono i Rappresentanti delle Associazioni Ambientaliste – contro i tentativi di scardinare quanto di buono si era cominciato a fare lo scorso anno al fine di dotare la Sicilia di un Piano Faunistico Venatorio moderno e conforme alle leggi nazionali, ai pareri dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dell’Ambiente) e soprattutto al diritto comunitario. E’ stato censurato il calendario venatorio 2012/2013 che avevamo definito il peggiore da sempre”.