La legge 22 marzo 2001 n. 85 aveva delegato il Governo ad adottare un decreto legislativo di modifica del codice della strada, già approvato con decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285 (art. 1 c. 1).
Il Governo ha ora provveduto, con il Decreto Legislativo 15 gennaio 2002 n.9, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 36 del 12 Febbraio 2002, recante "Disposizioni integrative e correttive del nuovo codice della strada, a norma dell’articolo 1, comma 1, della legge 22 marzo 2001, n. 85".
Questa la presentazione del Governo, all’indomani della seduta del 15 gennaio:
Il Consiglio dei ministri, a seguito dei pareri favorevoli resi dalle Commissioni parlamentari, ha approvato nella seduta del 15 gennaio – in via definitiva – il decreto legislativo correttivo ed integrativo del codice della strada che entrerà in vigore il primo gennaio 2003.
Rispetto al precedente schema di decreto legislativo, approvato nel Consiglio dei ministri dell’11 gennaio scorso, il provvedimento definitivo – che si compone di 18 articoli – presenta alcune norme espunte che saranno riconsiderate nell’ambito di un successivo provvedimento che completerà il processo riformatore del codice della strada, non appena il Parlamento avrà approvato il disegno di legge (varato dal Consiglio nella riunione dell’11 gennaio scorso) per l’ampliamento del termine stabilito dalla legge n.85 del 2001.
Tra le novità di maggior rilievo vanno segnalate:
– la revisione della disciplina della patente di guida con l’introduzione della "patente a punti";
– l’introduzione del certificato di idoneità per la guida dei ciclomotori da parte dei minorenni che abbiano compiuto i 14 anni;
– la possibilità per i maggiorenni di condurre un passeggero purché il ciclomotore sia omologato per il trasporto di due persone;
– la possibilità per gli enti proprietari o concessionari delle strade di elevare fino a 150 km/h il limite di velocità sulle autostrade a tre corsie e corsia di emergenza per ogni direzione di marcia, sulla base di particolari caratteristiche del tracciato e sempre che lo consentano l’intensità del traffico, le condizioni atmosferiche prevalenti e i dati di incidentalità dell’ultimo quinquennio;
– lo snellimento delle procedure per lo svolgimento di raduni e gare dei veicoli di interesse storico e collezionistico;
– la possibilità di ottenere una targa personalizzata scegliendo la combinazione alfa-numerica.