In arrivo sanatoria per circa 20.000 docenti di religione
Il disegno di legge per l’immissione in ruolo degli insegnanti di religione esaminato oggi in Consiglio dei Ministri.
Il 70% degli attuali insegnanti sarà assunto a tempo indeterminato, il resto avrà contratto a termine.
Saranno distinti due ruoli: quello che riunisce materne ed elementari e l’altro che raggruppa la scuola secondaria.
I docenti dovranno superare un concorso per titoli, più un esame che deve accertare la “conoscenza dell’ordinamento scolastico, gli orientamenti didattici e pedagogici e gli elementi essenziali della legislazione scolastica”.
I concorsi successivi al primo, che in pratica costituisce una sanatoria dell’attuale situazione, si svolgeranno ogni tre anni, su base regionale.
Le selezioni saranno per titoli ed esami. I titoli richiesti sono quelli previsti dalle intese del 1984 tra lo Stato e la Chiesa, che hanno rivisto il Concordato del 1929: non sarà dunque necessaria la laurea.
Per l’insegnamento della religione, inoltre, rimane indispensabile l’assenso del vescovo, che potrà sempre revocare l’idoneità al docente interessato in base alle condizioni stabilite dal codice canonico.
Lo Stato, in pratica, garantirà comunque il posto di lavoro se dovesse venir meno il placet del vescovo.
Se infatti l’ex insegnante di religione dovesse possedere i titoli richiesti, ovvero la laurea e l’abilitazione, potrà insegnare un’altra materia, diversamente potrà comunque svolgere altre mansioni nell’amministrazione statale.
(14 febbraio 2002)