Il 12 marzo 2002, con 14 voti su 15, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una Risoluzione, la S/RES/1937 (2002), con la quale ha finalmente riconosciuto che “due Stati, Israele e Palestina vivono fianco a fianco all’interno di confini sicuri e riconosciuti”.
La risoluzione è stata proposta dagli Stati Uniti che, peraltro, si erano già dichiarati favorevoli nella loro politica estera ad uno stato palestinese. L’ambasciatore Usa all’ONU ha precisato che si è trattato di una “iniziativa per catturare un consenso largo su quello che dovrà essere il processo di pace in Medio Oriente”.
Anche Yehuda Lancry, l’ambasciatore israeliano all’ONU, ha definito la risoluzione “bilanciata, una novità, un fatto raro e da sottolineare”.
Il Consiglio di sicurezza si è, inoltre complimentato per il contributo del principe ereditario saudita Abdallah Abdel Aziz, per la sua proposta, che prevede il riconoscimento completo dello Stato israeliano da parte dei Paesi arabi in cambio del ritiro dai territori occupati.
La Siria, l’unico membro del Consiglio di Sicurezza che si è astenuto, ha dichiarato, nella persona di Wehbe, il suo ambasciatore presso le Nazioni Unite, che la distruzione commessa dalle forze di occupazione israeliane deve essere assolutamente condannata; pertanto è da considerare un fallimento parlare di accordi di sicurezza in tale situazione di crisi, specialmente di fronte ai massacri quotidiani commessi da Israele. “The resolution treated the killer and the victim equally”: la risoluzione, ha affermato l’ambasciatore Siriano, ha trattato l’assassino e la vittima allo stesso modo.
La risoluzione ha certamente un grande valore simbolico ma, afferma il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, “rappresenta anche un mattone nella costruzione della pace”.
Dello stesso avviso è il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: “oggi la speranza che l’autorevole proposta saudita possa avere un seguito con una risposta di pace univoca e chiara viene con la risoluzione approvata stanotte dall’ONU che chiede la cessazione della violenza, il negoziato, il reciproco riconoscimento, la coesistenza di due Stati, Israele e Palestina”.
A sinistra il testo originale della Risoluzione del Security Council (in PDF).
Qui di seguito la traduzione in italiano:
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IL CONSIGLIO DI SICUREZZA
RICORDANDO tutte le sue precedenti risoluzioni, in particolare la 242 (1967) e la 338 (1973),
AFFERMANDO una visione della regione dove due Stati, Israele e Palestina, vivono fianco a fianco all’interno di confini sicuri e riconosciuti,
ESPRIMENDO la sua grave preoccupazione per il continuare di tragici e violenti eventi in corso dal settembre 2000, specialmente i recenti attacchi e il crescente numero di vittime,
SOTTOLINEANDO la necessità per tutti gli interessati di assicurare l’incolumità dei civili,
SOTTOLINEANDO inoltre la necessità di rispettare le norme universalmente riconosciute del diritto internazionale umanitario,
ACCOGLIENDO E INCORAGGIANDO gli sforzi diplomatici degli emissari speciali degli Stati Uniti, della Federazione di Russia, dell’Unione europea e del coordinatore speciale delle Nazioni Unite e di altri, per giungere a una pace globale, giusta e duratura nel Medio Oriente,
ACCOGLIENDO il contributo del principe ereditario saudita Abdullah,
1 – CHIEDE l’immediata cessazione di tutti gli atti di violenza, inclusi tutte gli atti di terrorismo, di provocazione, di incitamento e di distruzione;
2 – ESORTA le parti israeliana e palestinese e i loro leader a cooperare nella realizzazione del piano di lavoro Tenet e delle raccomandazioni del Rapporto Mitchell con l’obiettivo di riprendere i negoziati su un regolamento politico;
3 – ESPRIME sostegno agli sforzi del segretario generale e di altri nell’assistere le parti a fermare la violenza e riprendere il processo di pace;
4 – DECIDE di continuare a occuparsi stabilmente della questione.