Il brevetto di Eolas sulla distribuzione di contenuti ipermediali

Circa un mese fa una clamorosa sentenza contro Microsoft ha stabilito che l’azienda di Bill Gates dovrà risarcire Eolas e l’Università della California per un totale di 521 milioni di dollari per aver utilizzato una tecnologia brevettata in Internet Explorer.

Mercoledì scorso il W3C, il consorzio che si occupa degli standard del web, ha formato un gruppo di studio per analizzare il brevetto detenuto da Eolas (US Patent 5838906). Tale brevetto protegge la “distribuzione di contenuti ipermediali per l’invocazione automatica di applicazioni che forniscono visualizzazioni e interazioni di oggetti incapsulati all’interno di un documento ipermediale” ed è detenuto dall’Università della California e dalla Eolas.

Il rischio più grave è che alcuni dei principali elementi HTML utilizzati per richiamare applicazioni file di tipo Java, Flash, audio e tantissimi altri, ovvero i tag ed.

Uno degli obiettivi del PAG potrebbe essere quello di ricercare tecnologie precedenti a quella brevettata da Eolas atte a svolgere le medesime operazioni che potrebbero essere utilizzate come armi contro la Eolas. Non è escluso che nel frattempo il PAG possa suggerire di richiedere l’autorizzazione all’uso delle tecnologie brevettate alla Eolas.

Andrea Fiore
Responsabile IT studio legale Giurdanella

Redazione

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