Creato un gruppo di lavoro per la protezione delle infrastrutture informatiche critiche

Il ministro per l’innovazione e le nuove tecnologie ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro per la protezione delle infrastrutture critiche informatizzate. L’obiettivo è quello di realizzare un costante monitoraggio delle infrastrutture ad alto tasso di informatizzazione quali telecomunicazioni, energia, trasporti, Pubblica amministrazione per rafforzare le misure di sicurezza nazionale attualmente adottate in Italia.
Sono membri del gruppo appena costituito il ministeri dell’Interno, delle Comunicazioni, della Giustizia, delle Infrastrutture, delle Attività Produttive oltre che quello dell’Innovazione e Tecnologie che lo presiede, ma anche l’Autorità per le Comunicazioni, l’ABI, l’ASI, gli operatori delle telecomunicazioni, le istituzioni della ricerca e dell’università, i gestori di reti di servizi, come il GRTN, Rete Ferroviaria Italiana, Snam, Sogin.
Saranno tempestivamente intraprese iniziative volte a proteggere da intrusioni o aggressioni le infrastrutture della P.A. in cui siano custoditi dati sensibili relativi ai cittadini come l’anagrafe tributaria e quella dell’INPS, il catasto e gli archivi informatici regionali e locali.
Di seguito il comunicato stampa del Ministero per l’Innovazione e le nuove Tecnologie.

20 aprile 2004

“Nuovo terrorismo: la capacità di difesa del Sistema Paese”
Stanca: costituito gruppo di lavoro per la protezione
delle infrastrutture critiche informatizzate

Le strutture critiche ad alto tasso di informatizzazione, come telecomunicazioni, energia e trasporti, diventano “sorvegliate speciali”. Intervenendo al convegno “Nuovo terrorismo: la capacità di difesa del Sistema Paese” alla Camera dei Deputati, Lucio Stanca ha infatti reso noto che, con l’obiettivo di accentuare la sicurezza nazionale, è stato costituito presso il suo Dipartimento il “Gruppo di lavoro per la protezione delle infrastrutture critiche informatiche”. L’organismo ha il compito di monitorare e sviluppare iniziative per migliorare la disponibilità e l’integrità delle infrastrutture critiche rispetto a qualunque genere di minacce ed emergenze.

“Molte delle reti essenziali per la vita del Paese, come quelle idriche, energetiche, dei trasporti e delle telecomunicazioni, ma anche quelle finanziarie, nonché la stessa Pubblica Amministrazione hanno sofisticati apparati informatici per il loro controllo e la loro gestione”, ha detto Stanca, “e la distruzione o temporanea indisponibilità di tali risorse strategiche può avere effetti negativi sull’economia, sulla vita quotidiana dei cittadini e sulle capacità di difesa del Paese. Per questo l’incremento della loro protezione, nel momento di grave incertezza internazionale che stiamo attraversando, è una priorità non più differibile”.

Del Gruppo di Lavoro fanno parte i Ministeri dell’Interno, Comunicazioni, Giustizia, Infrastrutture, Attività Produttive oltre che quello dell’Innovazione e Tecnologie che lo presiede, ma anche l’Autorità per le Comunicazioni, l’ABI, l’ASI, gli operatori delle telecomunicazioni, le istituzioni della ricerca e dell’università, i gestori di reti di servizi, come il GRTN, Rete Ferroviaria Italiana, Snam, Sogin.

È stata già eseguita una dettagliata analisi della realtà italiana per proporre iniziative volte ad ottimizzare gli interventi per migliorare la sicurezza, anche tenendo conto delle esperienze internazionali.

Nel suo intervento il ministro Stanca ha sottolineato che “lo sviluppo delle reti e delle informazioni che viaggiano su di esse costituiscono un grande patrimonio: penso alle banche dati, come l’anagrafe tributaria e quella dell’INPS, il catasto e gli archivi informatici regionali e locali. È quindi necessario che vengano sviluppati specifici sistemi che proteggano queste strutture dalle intrusioni o dalle aggressioni. Questa cautela preventiva, inoltre, permette di proteggere anche la privacy dei cittadini, consentendo così che a tali archivi dati sensibili accedano solo le persone autorizzate. Lo sviluppare software e tecnologie a protezione di questo enorme valore rappresentato dalle banche dati è insomma un impegno di tutte le grandi organizzazioni e in primo luogo della Pubblica Amministrazione”.

Il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha ricordato che solo nel 2003 più del 40% delle imprese italiane ha subito attacchi di virus e in taluni casi sono stati persi dati fondamentali per l’attività, con conseguenti oneri per il danno e per il ripristino della normalità. Secondo valutazioni a livello europeo ogni attacco informatico ad una Piccola Media Impresa ha un costo medio di almeno 5 mila euro. A livello mondiale solo i tre worms diffusi nell’agosto scorso, concentrati in 12 giorni, hanno causato danni per 2 miliardi di dollari.

Stanca ha infine ricordato che il 23 dicembre l’Assemblea generale dell’ONU ha approvato una risoluzione (58/199) che incoraggia le iniziativa nazionali ed internazionali di ricerca e sviluppo per la “creazione di una cultura diffusa della sicurezza informatica e sulla protezione delle infrastrutture informatiche critiche”.

Roma, 20 aprile 2004

Redazione

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