Ricorso collettivo indennità “De Maria”

PARERE SULL’APPLICAZIONE DEL PROTOCOLLO D’INTESA SIGLATO TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA E LA REGIONE SICILIANA IL 18 NOVEMBRE 2003

Ci è stato chiesto parere in relazione alla corretta applicazione dell’art. 10, comma 9 del protocollo d’intesa disciplinante i rapporti tra l’Università agli Studi di Catania e l’Assessorato regionale alla sanità.

Prima di poter rispondere al quesito postoci è necessario fare una piccola premessa sulla natura e sulla ratio dell’indennità integrativa stipendiale c.d. “De Maria”.

Trattasi di indennità, prevista in favore del personale medico delle università, che:

  • concorre alla formazione della base pensionabile, trattandosi di voce stipendiale a cui si applicano le ritenute previdenziali;
  • è utile ad assicurare l’equiparazione del trattamento economico complessivo a quello del personale di pari mansioni, funzioni e anzianità dipendente dal servizio sanitario nazionale.

A seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. n. 517/99 che disciplina i rapporti tra Servizio Sanitario nazionale ed Università, e con il successivo DPCM del 24 maggio 2001 recante “linee guida concernenti i protocolli d’intesa da stipulare tra regioni e università per lo svolgimento delle attività assistenziali delle università”, l’Università degli Studi di Catania ha ritenuto di dover sostituire il trattamento economico equiparativo previsto dall’art. 31, DPR n. 761/79, con un “ assegno ad personam riassorbibile ”.

Riteniamo tale modus operandi illegittimo in quanto:

– il mancato pagamento dell’indennità integrativa stipendiale comporta di fatto l’illegittima modifica del trattamento retributivo;

– l’Amministrazione non ha in nessun caso comunicato i criteri e le motivazioni che stanno alla base di un nuovo e diverso trattamento stipendiale, che va ad incidere in maniera grave anche sul trattamento di previdenziale e assistenziale;

– con l’adozione del provvedimento citato l’Amministrazione ha violato tutti i principi sanciti dalla legge n. 241/90 nonché dal D.Lgs. n.152/97.

– dal cedolino stipendiale non è, altresì, rilevabile alcun conteggio analitico da cui si evinca come si è giunti a quella determinata somma, né da esso è possibile evincere alcuna valutazione circa il legittimo affidamento ingenerato sul dipendente relativamente al proprio trattamento stipendiale;

– l’effetto reale del meccanismo posto in essere dall’amministrazione è il congelamento del trattamento retributivo del medico universitario, a fronte di maggiori e più gravosi compiti assistenziali.

Pertanto, qualora la S.V. volesse farsi tutelare da questo studio legale è necessario che conferisca allo scrivente apposito mandato attraverso le seguenti procedure:

1. personalmente, recandosi presso le seguenti sedi dello studio Giurdanella e associati.

Catania, Via Trieste n. 36
dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 9.30 – 12.30 e 16.30 – 19.30

Vittoria, Via Principe Umberto n. 104

dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 9.30 – 12.30 e 16.30 – 19.30

2. per posta, inviando procura notarile e scheda informativa.

Stampare la procura speciale e farla autenticare da un notaio.

Compilare, inoltre, la scheda informativa, e far pervenire il tutto a mezzo raccomandata A/R all’indirizzo:

Studio Legale Giurdanella
V. Trieste, 36 – 95127 Catania

Costo

La quota da versare per il ricorso collettivo in oggetto è di € 300 + IVA.

Modalità di pagamento.

1. Contanti presso le suddette sedi dello studio Giurdanella e associati

2. Bonifico bancario

intestato a Avv. Carmelo Giurdanella
presso Banca Agricola Popolare di Ragusa

c/c 1109159 abi 5036 cab 26300
Causale Bandi Uditore Giudiziario

3. Vaglia on line (per dettagli clicca qui)

intestato a Concita Miraglia
Via Trieste, 36
95127 Catania

4. Assegno bancario o circolare

intestato a Avv. Carmelo Giurdanella

Prova dell’avvenuto pagamento.

La prova dell’avvenuto pagamento dovrà essere resa via fax (095.6113110), via e-mail (catania@giurdanella.it) o via raccomandata A/R. In caso di bonifico bancario, inviare la ricevuta di pagamento rilasciata dalla banca; in caso di vaglia on-line, inviare numero del vaglia e parola chiave.

Avv. Carmelo Giurdanella
Redazione

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