concorso, per titoli ed esami, a trentadue posti di referendario di TAR del
ruolo della magistratura amministrativa, pubblicato dalla Presidenza del
Consiglio, sulla Gazzetta Ufficiale, IV
Ci è stato chiesto parere in
ordine alla legittimità del bando di concorso, per titoli ed esami, a trentadue posti di referendario di TAR del ruolo
della magistratura amministrativa, pubblicato dalla Presidenza del
Consiglio, sulla Gazzetta
Ufficiale, IV serie speciale, n. 100 dello scorso 17 dicembre 2004 (scadenza 15
febbraio).
In particolare, i
dubbi di legittimità riguardano l’articolo 1 del bando, che accorda la
possibilità di partecipare a detto concorso di secondo grado, ai dirigenti
dello Stato, ai ricercatori, ai dipendenti delle
regioni, degli enti pubblici a carattere nazionale e degli enti locali,
appartenenti alla qualifica dirigenziale, perfino ai consiglieri regionali,
provinciali e comunali,
purchè tutti con almeno cinque anni di
anzianità, ma esclude questa possibilità per gli avvocati con cinque anni di
iscrizione all’albo professionale, richiedendo, per essi, ben otto anni di
iscrizione al relativo albo.
La previsione in questione, conforme a quanto stabilito
dall’articolo 14 della legge n. 1034 del 6 dicembre 1971, come modificato
dall’articolo 5 della legge n. 27 del 24 febbraio 1997, ci sembra illegittima,
in quanto determina un’ingiustificata disparità di trattamento.
Non esiste, infatti, nessuna ragione per cui, ad esempio, un consigliere comunale,
laureato in giurisprudenza, che abbia svolto le relative funzioni per cinque
anni, possa presentare domanda per questo concorso, mentre ad un avvocato, che
ha svolto la professione per lo stesso numero di anni, debba essere, a priori,
preclusa questa possibilità.
Si tratta di un’illegittima e arbitraria
restrizione, che viola fondamentali principi costituzionali, quali quello di uguaglianza e
ragionevolezza, previsti dall’articolo 3 della Costituzione, e ribaditi,
per quanto attiene ai pubblici uffici, dall’articolo 51 della Costituzione.
Sussistono, pertanto, per gli avvocati
iscritti da cinque anni all’albo, che vogliano partecipare a detto concorso,
tutti i presupposti per poter ricorrere avverso il
relativo bando.
Pertanto, qualora
S.V.
questo studio legale è necessario che conferisca allo scrivente apposito
mandato attraverso le seguenti procedure:
1. personalmente, recandosi presso
le seguenti sedi dello studio Giurdanella e
associati.
Catania, Via Trieste n. 36, tel
095.7223878, fax 095.6113110, e-mail caruso@giurdanella.it
dal lunedì al venerdì nei
seguenti orari: 9.30 – 12.30 e 16.30 – 19.30
Vittoria, Via Principe Umberto n. 104,
dal lunedì al venerdì nei
seguenti orari: 9.30 – 12.30 e 16.30 – 19.30
Palermo, v. G. Serpotta, 66
dal martedì al giovedì:
9.30 – 12.30 e 16.30 – 19.30
2. per posta, inviando procura notarile e scheda informativa.
Stampare la procura speciale e farla autenticare da
un notaio.
Compilare, inoltre, la scheda informativa, e far pervenire il tutto a mezzo raccomandata A/R all’indirizzo:
Studio Legale Giurdanella, V. Trieste, 36
– 95127 Catania
Costo
La quota da versare per il ricorso collettivo in oggetto è di € 150
+ IVA.
Modalità di pagamento
1. Contanti presso le suddette sedi dello studio Giurdanella e associati
2. Bonifico bancario
intestato a Avv. Carmelo Giurdanella
presso Banca Agricola Popolare
di Ragusa,
c/c 1109159 abi 5036 cab 26300
Causale Bando Referendario Tar
3. Vaglia on line (per dettagli clicca
qui)
intestato a: Concita Miraglia,
Via Trieste, 36, 95127 Catania
4. Assegno bancario o circolare
intestato a Avv. Carmelo Giurdanella
Prova dell’avvenuto pagamento.
La prova dell’avvenuto pagamento dovrà essere resa via fax
(095.6113110), via e-mail (catania@giurdanella.it) o via raccomandata
A/R. In caso di bonifico bancario, inviare la ricevuta di
pagamento rilasciata dalla banca; in caso di vaglia on-line, inviare numero del
vaglia e parola chiave.
Avv. Carmelo Giurdanella