Cosa cambierebbe con l’Unione al Governo

Riportiamo uno stralcio del programma dell’Unione relativo alle politiche di e-government che realizzerebbe l’eventuale Governo di sinistra.

L’Unione punta il dito sulla frattura creatasi tra innovazione tecnologica e innovazione amministrativa, che – sembra di capire dalle parole del programma di Prodi – potrebbe essere ricomposta con un massiccio trasferimento di competenze dal Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie al Dipartimento per la Funzione Pubblica, lasciando al primo (rectius: al Cnipa) le competenze più marcatamente tecnico-informatiche.

Inoltre, il centrosinistra punta sull’identità in Rete, ponendosi l’obiettivo di rimediare all’eccessiva proliferazione delle carte elettroniche.

Si noti come tali profili siano stati affrontati con toni non dissimili dal Consiglio di Stato nel suo Parere n. 31 del 30 gennaio 2006 al decreto correttivo al Codice dell’amministrazione digitale.

Ed infatti, sul rapporto tra tecnologie ed amministrazione, la Sezione consultiva eleva a fulcro nevralgico delle proprie osservazioni l’assunto secondo cui nell’era della massima diffusione di Internet il supporto informatico non è più un semplice strumento tecnico, ma diviene risorsa strategica e gestionale dell’àgere pubblico.

Quanto alle carte d’identità elettroniche, riferendosi alle pericolose sovrapposizioni del progetto nazionale CIE a quelli della Carta nazionale dei servizi, della Tessera sanitaria, nonché ai progetti regionali come la Carta di servizi della Regione Lombardia, i Giudici di Palazzo Spada affermano che “urge un’azione chiarificatrice e razionalizzatrice in materia, sia con riferimento alle inutili duplicazioni e ai costi per l’Erario sia, soprattutto, per le incertezze che tale frammentazione di iniziative suscita nei confronti dei cittadini e delle imprese. Un quadro organizzativo e normativo certo, chiaro ed univoco in materia appare la conditio sine qua non per una reale attuazione delle iniziative di e-government”.

Qui di seguito il paragrafo sull’e-goverment del programma dell’Unione, nonchè uno stralcio del parere del Cons. Stato n. 31/2006.

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Programma di Governo dell’Unione 2006-2011

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I vantaggi dell’informatizzazione

L’e-government può rappresentare una leva essenziale per la modernizzazione della pubblica amministrazione e per soddisfare sia esigenze interne sia esigenze degli utenti esterni. Esso è anche un fattore importantissimo per lo sviluppo economico del paese. Per questo, esso deve essere implementato in modo strategico e intelligente, in stretto collegamento con i processi di semplificazione amministrativa e procedimentale.

Il governo di centro-destra, invece, ha determinato una forte frattura tra innovazione tecnologica e innovazione amministrativa, separando le rispettive responsabilità tra il Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica e il Dipartimento per la Funzione Pubblica. In tal modo il governo ha reso più appariscente un tema rispetto al quale non si sono registrati risultati concreti.

Sul fronte dell”accertamento dell’identità in rete, il governo di centrodestra non è del resto stato in grado di rendere fruibile a tutti la c.d. carta di identità elettronica, aggiungendo invece ulteriori elementi di complicazione. Tra strumenti simili ed autorizzazioni alle singole amministrazioni per crearne di propri si è venuta a creare una vera ‘giungla’ di documenti di identificazione.

 

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Sezione Consultiva per gli Atti Normativi

Adunanza del 30 gennaio 2006

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La diffusione dell’informatica e della telematica può radicalmente modificare l’assetto dei pubblici poteri e l’esercizio dei compiti da essi assolti. L’informatica pubblica può cioè dare un enorme apporto al complessivo ammodernamento delle Amministrazioni e all’evoluzione dei rapporti tra cittadino ed istituzioni, e può indirizzarle verso modalità di esercizio delle competenze realmente efficienti, efficaci e trasparenti.

Tale considerazione è tanto più vera alla luce dei mutati assetti costituzionali: l’ICT, in tale nuovo quadro, può divenire essenziale strumento di raccordo tra i vari livelli di governo e mezzo fondamentale di attuazione del principio di sussidiarietà.

In questa chiave l’art. 15, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59, introdusse il principio – all’epoca profondamente innovativo nel contesto mondiale – di generale rilevanza e validità dell’attività giuridica in forma elettronica. E nella medesima direzione si sono sviluppate le iniziative normative successive.

Oggi, dunque, nell’era della completa integrazione dei sistemi basati sull’elaborazione automatica delle informazioni e della diffusione della rete Internet, il supporto informatico non è più un semplice strumento tecnico ma diviene, dal punto di vista organizzativo, risorsa strategica dell’agire pubblico.

D’altro canto, dal punto di vista strettamente giuridico, esso è uno dei modi – il più moderno – in cui si esprime l’azione amministrativa; è la sua stessa forma non separabile dal contenuto, e dunque è esplicazione diretta di competenze pubbliche.

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Redazione

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