L’Assoprovider, associazione rappresentativa di circa duecento piccole e medie imprese operanti nel settore delle Telecomunicazioni, ha espresso in un comunicato stampa del 13 luglio scorso grande soddisfazione per la politica di liberalizzazioni avviata dal governo Prodi con l’adozione del decreto Bersani, ma ha sottolineato che “la demolizione delle posizioni di rendita” deve avvenire anche in uno dei settori chiave dell’economia italiana: le telecomunicazioni. Gli innumerevoli e reiterati comportamenti abusivi dell’ex monopolista Telecom Italia rendono, infatti, urgente disporre la separazione strutturale tra reti e servizi.
“L’errore – afferma Matteo Fici, presidente di Assoprovider – sta nel considerare la liberalizzazione delle TLC come un problema di nicchia: il settore delle Telecomunicazioni nell’era della convergenza digitale si e’ ormai fuso con quello della Comunicazioni e dell’Informazione e dunque mantenere, facendo rafforzare, posizioni oligopolistiche significa creare mostri nel settore dei media del futuro italiano, che rischiano di mettere in pericolo l’andamento democratico e il corretto funzionamento del sistema economico del nostro paese”.
Analoga richiesta era stata formulata lo scorso 30 giugno anche dall’AIIP (Associazione Italiana Internet Provider) per bocca del suo presidente, Stefano Quintarelli, secondo il quale “la separazione strutturale tra rete e servizi appare un percorso obbligatorio su cui portare il neo monopolista, per poter dare, finalmente anche in Italia, una risposta adeguata ai problemi legati alla concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni. Allentare i nodi della regolamentazione, infatti, e’ una proposta che puo’ trovare terreno fertile solo in quei paesi dove si e’ gia’ creata una effettiva concorrenza tra gli operatori, come ricorda il Commissario Reding. E non e’ questo il caso dell’Italia tristemente nota per essere agli ultimi posti per concorrenza su rete fissa. L’applicazione di tutte le Direttive europee non puo’ essere facoltativa e laddove si verifichi una mancata applicazione delle norme devono seguire adeguate procedure di infrazione per il trasgressore”.