Telecom e il futuro della banda larga in Italia
L’importante decisione appena
adottata dal Tar Lazio, nella vicenda Alice
20 Mega, merita alcuni pur veloci approfondimenti.
Questi anzitutto i fatti di causa.
Nei primi giorni del mese di febbraio del 2006 Telecom Italia iniziava a proporre
tramite telemarketing ai propri utenti sottoscrittori dell’offerta Alice 4
Mbit/s un upgrade gratuito a 20 Mbps (offerta denominata “Alice 20 Mbps”).
L’upgrade avrebbe dovuto essere realizzato entro il nove marzo.
In seguito alle proteste degli operatori alternativi, che denunciavano l’assenza
di una corrispondente offerta wholesale, Telecom in data 17 marzo comunicava
tramite una nota pubblicata sul proprio portale dedicato all’offerta all’ingrosso
della connettività ADSL (www.wholesale-telecomitalia.it) l’avvio con decorrenza
dal 17 aprile 2006 di un’offerta wholesale “managed IP” basata su
accessi ADSL con velocità fino a 20 Mbps.
Sin dal principio l’offerta
risultava avere le caratteristiche di un servizio “end to end” in cui
cioè agli operatori alternativi non veniva consentita alcuna variazione
nelle caratteristiche qualitative del servizio né di ricorrere ad un
fornitore di infrastrutture diverso da TI.
Come sottolineava il comunicato pubblicato da
TI “l’Operatore non ha necessità di procedere ad alcun completamento
di tipo infrastrutturale, ma si limita all’eventuale fornitura di servizi
ISP ed alle attività di tipo commerciale […] L’offerta non include
nella fornitura il modem/router ed i servizi WEB (posta, spazio WEB, ecc.)”.
A questo punto gli altri Operatori richiedevano all’Autorità per
le garanzie nelle Comunicazioni di inibire la commercializzazione dell’offerta “Alice
20 Mbps” in quanto gravemente lesiva della concorrenza perché in
contrasto con il quadro normativo e regolamentare in materia di comunicazioni
elettroniche.
In seguito alla superiore richiesta, AGCOM avviava un’istruttoria
che si concludeva senza che l’offerta al dettaglio Alice 20 Mbps e quella all’ingrosso
wholesale “managed
IP” venissero sostanzialmente modificate.
Veniva ribadito, quindi, a in diverse note inviate all’AGCOM
quanto già denunciato
in precedenza e richiedeva l’immediata inibizione dell’offerta “Alice
20 Mbps” fino a quando non fosse stata pubblicata da TI un’offerta wholesale
conforme alle vigenti disposizioni di legge e regolamentari.
Contemporaneamente, Telvia inoltrava richiesta di accesso
agli atti del procedimento con il quale l’AGCOM aveva esaminato le offerte
al dettaglio Alice 20 Mbps e wholesale “Managed IP”.
Infine
il 16 maggio 2006, Telvia, assistita dallo studio Giurdanella, e l’Associazione
Italiana Internet Providers, dinanzi all’inerzia dell’AGCOM, decidevano di
impugnare
gli atti
adottati dall’AGCOM
a conclusione del procedimento di verifica delle condizioni dell’offerta “managed
IP” di
Telecom Italia ai fini della commercializzazione dell’offerta “Alice
20 Mega”.
[1. continua ]