Venerdì verra’ probabilmente presentata in Consiglio dei
Ministri la bozza del nuovo Codice delle Autonomie.
Si registrano le prime prese di posizioni, tra cui quella
dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia, che si riporta
testualmente.
“Codice Autonomie – Anci, primi passi verso l’attuazione del Titolo V
della Costituzione.
La prossima presentazione in Consiglio dei Ministri dello schema di
disegno di legge delega certamente rappresenta una prima risposta
positiva alla richiesta comune delle Autonomie territoriali di
adeguamento del sistema istituzionale italiano alla riforma
costituzionale del 2001.
Il testo è stato oggetto di un preliminare e generale
confronto con i Ministri dell’Interno e per gli Affari
regionali e le Autonomie locali che ha portato
all’accoglimento di alcune proposte presentate in modo
condiviso dal sistema delle Autonomie: un modello di governance delle
aree metropolitane flessibile e basato su processi istitutivi
concertati; la definizione delle funzioni fondamentali dei Comuni,
delle Citta’ metropolitane e delle Province, accompagnata
dall’attuazione dell’art.118, in modo da definire
in modo chiaro il ruolo del Comune come titolare della
generalita’ delle funzioni di amministrazione; la previsione
di processi di conferimento delle risorse finanziarie, umane e
strumentali che permettano il concreto e soddisfacente esercizio delle
nuove funzioni.
L’ANCI quindi esprime ampio apprezzamento per
l’attenzione e l’impegno manifestato dal Governo
sul tema dell’attuazione della riforma costituzionale
approvata ormai piu’ di cinque anni fa, obiettivo che
l’Associazione ritiene non piu’ dilazionabile nel
tempo.
Conferma la necessita’ che il percorso riformatore sia basato
su un confronto permanente e su un metodo stabile di preventiva intesa
tra i livelli di governo.
Rimangono, infatti, problemi ancora aperti di grande rilievo:
l’avvio di una attuazione, anche graduale,
dell’art.119 attraverso la definizione di un modello di
federalismo fiscale che riconosca autonomia, responsabilita’,
ma anche la capacita’ finanziaria di assolvere pienamente le
funzioni assegnate; la necessita’ di realizzare nel
territorio forme associative tra i Comuni, articolate su livelli
dimensionali ottimali, che rispondano davvero al principio di
adeguatezza e che semplifichino lo scenario istituzionale esistente.
“Serve poi – spiega Angelo Rughetti, segretario Generale ANCI
– un sistema di concertazione istituzionale che parta
dall’istituzione di un’unica Conferenza Stato- Autonomie
regionali e locali e che assuma il confronto e la condivisione come la
base per garantire ai soggetti costitutivi della Repubblica di
assolvere il proprio ruolo, fornendo risposte adeguate alle domande dei
cittadini.
Riteniamo poi necessario che si avvii prioritariamente la istituzione
delle Citta’ Metropolitane e che vengano garantiti e tutelati
i piccoli Comuni. Infine, appare ormai improcrastinabile anche la
attuazione di una forma di rappresentanza degli interessi territoriali
nel circuito parlamentare, attraverso l’integrazione della
cosiddetta bicameralina”.
(Roma, 14 dicembre 2006)