Ieri i rappresentanti dei 27 paesi dell’Unione europea si sono riuniti nella capitale portoghese per firmare il trattato di Lisbona.
Le revisioni dei trattati dell’Unione Europea sono sempre avvenute mediante modifica dei trattati precedenti, come nel caso dell’Atto unico europeo e dei trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza. Il trattato di Lisbona non sfugge alla regola: modifica il trattato sull’Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea, attualmente in vigore, senza tuttavia sostituirli. I due principali trattati dell’Unione vengono ridenominati: “trattato sull’Unione europea” e “trattato sul funzionamento dell’Unione europea” e avranno lo stesso valore giuridico.
Per poter entrare in vigore, il trattato di Lisbona deve ora essere ratificato da tutti i 27 Stati membri. A ciascuno di essi spetta decidere, in base alle proprie norme costituzionali, se procedere alla ratifica mediante referendum o voto parlamentare.
Una volta completato il processo di ratifica, il trattato dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2009, in modo che le sue disposizioni trovino applicazione prima delle elezioni del Parlamento europeo del giugno dello stesso anno.
L’attuale trattato di Nizza, entrato in vigore nel 2003, resterà il punto di riferimento dell’attività dell’UE fino a quando tutti i paesi europei non avranno completato il processo di ratifica del trattato di Lisbona.