“The most interesting woman in Europe”, così il New York Times definiva nel 1913 Maria Montessori, una donna fuori dall’ordinario che osò sfidare l’ortodossia dei suoi tempi proponendo un metodo di insegnamento radicalmente diverso da quelli tradizionali, basato sulla centralità della persona del bambino e sulla necessità di predisporre un contesto didattico che ne favorisca l’apprendimento, adattandosi alle straordinarie potenzialità della sua “mente assorbente“.
Ed ancora oggi è ben viva, prevalentemente all’estero (nemo propheta in patria), la eco delle teorie di questa grande personalità italiana; ma ciò che appare ancor più stupefacente è la circostanza che i fondatori di tre tra i più grandi odierni protagonisti della scena di Internet, Google, Amazon e Wikipedia, debbano la loro straordinaria creatività proprio al metodo Montessori; i due padri di Google, Larry Page e Sergey Brin, il creatore di Amazon, Jeff Bezos, e “il dittatore benevolo” di Wikipedia, Jimmy Wales, sono tutti accomunati dall’aver frequentato scuole montessoriane.
In particolare i due “numero uno” di Google, Page e Brin, hanno espressamente riconosciuto quanto fondamentale sia stato il ruolo della loro educazione montessoriana nella ideazione del celebre motore di ricerca e, successivamente, nella creazione di una gioiosa organizzazione, che nel 2006 ha prodotto utili per 3,6 milioni di dollari ed il cui motto è costituito dalla frase, apparentemente infantile, “don’t be evil” (“non essere malvagio”).
In una recente intervista, rilasciata nel febbraio del 2007 alla rivista on line “Moment”, Sergey Brin ha affermato che il segreto del metodo consiste nel lasciare liberi gli studenti di scegliere le attività da cui siano maggiormente interessati, promuovendo così le loro potenzialità creative.
In analogia con il metodo Montessori anche i dipendenti della grande G sono incoraggiati ad impiegare il venti per cento del loro orario di lavoro in progetti di propria ideazione. E’ grazie a questa direttiva, come Page e Brin stessi hanno dichiarato pubblicamente in una conferenza tenuta al TED nel 2004, che sono nate iniziative innovative come AdSense e Google News.
Ed anche l’autorevole rivista Science ha riconosciuto che, in base ai risultati di una recente e rigorosa ricerca, il metodo Montessori appare non solo sviluppare ottime capacità cognitive, ma stimolare la creatività degli studenti e infondere loro sentimenti di correttezza e giustizia.