La dipendenza dalle nuove tecnologie

In un articolo del 20 febbraio scorso il New Scientist riporta l’idea di un team di ricercatori inglesi di segnalare sulle confezioni di dispositivi hi-tech il pericolo di dipendenza derivante dell’uso di telefonini, lettori mp3, palmari, etc.

Secondo Nada Kakabadse e Susan Bailey, ricercatori presso la Northampton University, l’esplosione della tecnologia degli ultimi venti anni potrebbe avere avuto conseguenze negative sull’equlibrizio psichico degli appassionati utilizzatori dei nuovi gadget. Proprio per indagare sino a che punto l’uso dei dispositivi hi-tech possa indurre dipendenza, gli studiosi hanno lanciato una sondaggio on line cui è possibile partecipare collegandosi al sito: http://surveys.mattersoffact.co.uk/survey.asp?sid=117.

Se da un lato è indubbio che un uso oculato delle tecnologie informatiche possa incrementare in modo significativo la produttività e ridurre i costi, dall’altro si corre il rischio di cadere in comportamenti compulsivi, come controllare continuamente la propria casella email o essere frequentemente impegnati in conversazioni con amici e colleghi tramite instant messaging.

E’ proprio per evitare questo rischio che numerose imprese impongono ai dipendenti severe policies sugli intervalli di tempo in cui controllare le proprie caselle di posta elettronica sino al punto di consentirne l’accesso solo in determinati momenti della giornata lavorativa o di fissare giorni in cui è addirittura inibita la consultazione delle email.

Nada Kakabadse e Susan Bailey ritengono che non è facile per le stesse imprese comprendere sino a che punto la dipendenza possa determinare un calo della produttività, e suggeriscono l’adozione di piani governativi per evitare una pericolosa epidemia di dipendenza dalla tecnologia con effetti nefasti per l’economia globale.

Redazione

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