“Bollette telefoniche: anche le ultime tre cifre potranno essere in chiaro”
Lo ha stabilito il Garante Privacy, autorizzando le compagnie telefoniche a “emettere fatture dettagliate senza il mascheramento delle ultime tre cifre dei numeri chiamati, come è attualmente. Gli abbonati che intendono, invece, continuare a ricevere bollette con la fatturazione dettagliata, ma con le ultime tre cifre oscurate, dovranno richiederlo espressamente al proprio gestore”.
In atto, l’abbonato può conoscere i numeri totalmente in chiaro solo se contesta addebiti determinati o riferiti a periodi limitati.
A partire dal 1° luglio 2008, invece, i gestori di telefonia fissa e mobile potranno indicare nella fatturazione dettagliata già chiesta o che verrà chiesta dagli abbonati i numeri completi delle comunicazioni.
I gestori telefonici dovranno però portare a conoscenza di questa possibilità, mediante un’apposita informativa da inserire all’interno di almeno due fatture e nel sito web del fornitore.
L’informativa -chiarisce il Garante- “dovrà citare la decisione del fornitore di avvalersi dell’autorizzazione del Garante e specificare che tutti gli abbonati, che abbiano fatto o faranno richiesta di fatturazione dettagliata, la riceveranno ‘in chiaro’, salvo che non intendano mantenere il mascheramento delle ultime tre cifre”.
Nell’informativa, inoltre, i gestori telefonici dovranno rivolgere “l’invito a tutti gli abbonati che vorranno ricevere la fatturazione dettagliata in chiaro, ad informare quanti utilizzano la stessa utenza che la fatturazione perverrà completa di tutti i numeri chiamati”.
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Garante per la protezione dei dati personali
Provvedimento del 13 marzo 2008
Misure in materia di fatturazione dettagliata
(G.U. n. 79 del 3 aprile 2008)
Nella riunione odierna, in presenza del prof. Francesco Pizzetti, presidente, del dott. Giuseppe Chiaravalloti, vice presidente, del dott. Mauro Paissan e del dott. Giuseppe Fortunato, componenti, e del dott. Giovanni Buttarelli, segretario generale;
Visto il Codice in materia di protezione dei dati personali (d.lg. 30 giugno 2003, n. 196, di seguito “Codice”);
Visto il provvedimento adottato dal Garante il 5 ottobre 1998 (in www.garanteprivacy.itdoc. web n. 40751) sulla non menzione, nella fatturazione dettagliata, da parte dei fornitori di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico, delle ultime tre cifre dei numeri telefonici chiamati; visto altresì il parere reso in materia da questa Autorità al Ministero delle comunicazioni il 5 ottobre 1999 (in www.garanteprivacy.itdoc. web n. 39881);
Visto l’art. 124, comma 4, del Codice il quale stabilisce che nella fatturazione all’abbonato non sono evidenziate le ultime tre cifre dei numeri chiamati;
Visto l’art. 124, comma 2, del Codice che prevede l’obbligo per il fornitore del servizio di comunicazione elettronica accessibile al pubblico di abilitare l’utente a effettuare comunicazioni e a richiedere servizi da qualsiasi terminale, gratuitamente e in modo agevole, avvalendosi per il pagamento di modalità alternative alla fatturazione, anche impersonali, quali carte di credito o di debito o carte prepagate;
Rilevato che l’art. 124, comma 5, del Codice prevede che il Garante, accertata l’effettiva disponibilità delle predette modalità alternative alla fatturazione indicate al comma 2 del medesimo articolo, può autorizzare il fornitore a indicare nella fatturazione dettagliata richiesta dagli abbonati i numeri completi delle comunicazioni;
Vista l’istruttoria preliminare avviata dall’Autorità nel corso dell’anno 2007 volta a verificare il rispetto della disciplina in materia di protezione dei dati personali, relativamente all’effettiva e diffusa disponibilità per abbonati e utenti di modalità di pagamento alternative alla fatturazione, anche impersonali, ai sensi dell’art. 124, comma 2, del Codice;
Visti gli elementi acquisiti, nei quali i principali fornitori di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico hanno attestato, sotto la propria responsabilità, di aver abilitato i propri utenti a effettuare comunicazioni e a richiedere servizi mediante l’utilizzo di modalità alternative alla fatturazione;
Rilevato che la maggior parte dei predetti fornitori ha altresì attestato, sotto la propria responsabilità, di aver attualmente reso reperibili sul territorio nazionale proprie modalità alternative alla fatturazione, anche di tipo impersonale, quali carte a codice e carte prepagate, oppure di aver abilitato i propri utenti all’uso di carte di debito o di credito;
Tenuto conto che i fornitori hanno altresì attestato che tali carte sono fruibili e distribuite sul territorio, essendo acquistabili presso tabaccherie, edicole, siti web, circuiti bancari Atm e ricevitorie della rete Sisal o Lottomatica, nonché presso negozi dove sono disponibili prodotti dei fornitori;
Considerato che, nell’ambito dell’istruttoria preliminare compiuta è emerso che, oltre a modalità alternative alla fatturazione messe a disposizione direttamente da fornitori, ve ne sono altre che risultano distribuite da parte di soggetti diversi dai fornitori di servizi di comunicazione elettronica (ad es., Poste italiane S.p.A.);
Tenuto conto che dagli elementi acquisiti nell’ambito dell’istruttoria preliminare emerge anche che, rispetto al periodo in cui è stato disciplinato il mascheramento delle ultime tre cifre, si è registrato un enorme incremento dell’utilizzo della telefonia mobile con particolare riferimento a quella c.d. prepagata, che costituisce di per sé una sostanziale modalità alternativa di pagamento (allo stato, le linee attive risultano superare gli 80 milioni e, di queste, l’89% risulta appartenere alla categoria delle prepagate);
Viste le osservazioni del 6 febbraio 2008 formulate da parte dell’associazione di categoria rappresentativa dei maggiori fornitori di servizi di telecomunicazioni, (Assotelecomunicazioni-Asstel);
Considerato che sussistono, allo stato, le condizioni per adottare un provvedimento generale di carattere autorizzativo ai sensi dell’art. 124, comma 5, del Codice rivolto ai fornitori di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico che abbiano abilitato i propri utenti a effettuare comunicazioni e a richiedere servizi mediante l’utilizzo delle predette modalità alternative;
Tenuto conto che i dati contenuti nelle fatture dettagliate attengono ad aspetti della vita privata che riguardano il chiamante, l’abbonato e il chiamato; rilevato che è necessario contemperare i rispettivi diritti e che si rende, quindi, necessario adottare il presente provvedimento di carattere autorizzativo ai sensi dell’art. 124, comma 5, del Codice;
Ritenuto che i fornitori di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico che intendano avvalersi della facoltà prevista per legge e dal presente provvedimento dovranno informare preventivamente della decisione di esercitare tale facoltà tutti i rispettivi abbonati mediante un’idonea informativa da inserire all’interno di almeno due fatture e nel proprio sito web;
Considerato che la società che si avvale della presente autorizzazione è tenuta, in ogni caso, a offrire ai propri abbonati che lo richiedano la possibilità di ricevere la fatturazione con le ultime tre cifre “mascherate”;
Considerato che l’informativa dei fornitori dovrà specificare agli abbonati che abbiano richiesto o intendano richiedere la fatturazione dettagliata che la riceveranno “in chiaro”; che in tale informativa il fornitore dovrà inserire un invito agli abbonati a informare coloro che utilizzano l’utenza che la fatturazione perverrà completa dei numeri chiamati relativi alle comunicazioni documentate nella fatturazione dettagliata; che dovrà essere altresì indicato agli abbonati, che su loro specifica richiesta, essi potranno ricevere la fatturazione con le ultime tre cifre “mascherate”;
Ritenuto che, in ragione della richiesta di Assotelecomunicazioni-Asstel di stabilire una data unica per gli operatori, appare congruo indicare nel 1° luglio 2008 la data a partire dalla quale tutti i fornitori di comunicazione elettronica accessibili al pubblico, sempreché essi abbiano abilitato i propri utenti a effettuare chiamate e a richiedere servizi nei termini sopra indicati, potranno indicare i numeri completi delle comunicazioni nella fatturazione dettagliata;
Visto che copia del presente provvedimento verrà trasmessa al Ministero della giustizia, anche ai fini della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana a cura dell’Ufficio pubblicazione leggi e decreti, nonché, per opportuna conoscenza, all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Vista la documentazione in atti;
Viste le osservazioni dell’Ufficio, formulate dal segretario generale ai sensi dell’art. 15 del regolamento del Garante n. 1/2000 del 28 giugno 2000;
Relatore il prof. Francesco Pizzetti;
Tutto ciò premesso il Garante
a) autorizza, ai sensi dell’art. 124, comma 5, del Codice, a partire dal 1° luglio 2008, tutti i fornitori di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico, sempreché essi abbiano abilitato i propri utenti a effettuare comunicazioni e a richiedere servizi da qualsiasi terminale avvalendosi per il pagamento di modalità alternative alla fatturazione, a indicare nella fatturazione dettagliata richiesta dagli abbonati, i numeri completi delle comunicazioni, a condizione che essi forniscano a tutti i propri abbonati un’idonea informativa da inserire all’interno di almeno due fatture e nel proprio sito web. L’informativa dovrà:
• menzionare la decisione del fornitore di avvalersi della presente autorizzazione, specificando che tutti gli abbonati che abbiano chiesto o chiederanno la fatturazione dettagliata la riceveranno “in chiaro”, salvo che non richiedano il mascheramento delle ultime tre cifre;
• contenere l’invito, rivolto a tutti gli abbonati, che abbiano chiesto o chiederanno la fatturazione dettagliata “in chiaro”, a informare coloro che utilizzino l’utenza che la fatturazione perverrà completa di tutti i numeri chiamati relativi alle comunicazioni documentate nella fatturazione dettagliata;
b) dispone, ai sensi dell’art. 143, comma 2, del Codice, che copia del presente provvedimento sia trasmessa al Ministero della giustizia anche ai fini della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana a cura dell’Ufficio pubblicazione leggi e decreti, nonché, per opportuna conoscenza, all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Roma, 13 marzo 2008