Un ricercatore della Università statunitense di Bath, Adrian Bowyer e ha annunciato di aver raggiunto un risultato epocale: RepRap, una macchina open source per la prototipazione, è riuscita a replicare sé stessa.
Secondo alcuni si tratta di una rivoluzionaria invenzione in grado di determinare una seconda rivoluzione industriale il cui effetto sarebbe però il superamento del capitalismo e la salvaguardia dell’ambiente. Ciò in quanto ogni RepRap è in grado di replicare sé stesso e ogni clone è in grado di realizzare gli oggetti più diversi: sul sito del progetto possono vedersi i primi oggetti realizzati da RepRap: una paletta scaccia mosche, una maniglia per porta, un appendino e delle graziose scarpette per bambina. Se non si fosse soddisfatti dell’oggetto creato o nel caso in cui non fosse più utile o si rompesse è sempre possibile fondere la plastica e riutilizzarla per la creazione di un nuovo oggetto.
La stampante tridimensionale è attualmente in grado solo di realizzare prototipi costituiti da plastica fusa disposta in sottilissimi strati, ma presto secondo il Dr. Bath sarà in grado di manipolare qualunque tipo di materiale.
Attualmente i modelli più economici di macchine di prototipazione costano parecchio, ma il progetto di Bowyer si caratterizza per la sua economicità e soprattutto per il fatto di essere totalmente open source. Tutte le indicazioni sui componenti da utilizzare per la realizzazione dell’apparato sono disponibili on line nel sito del progetto.