La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO), ente di diritto pubblico ausiliario dello Stato, che riunisce i 105 Ordini professionali provinciali italiani, interviene sul Ddl “sicurezza”, criticandone aspramente i contenuti.
I medici osservano in particolare che “la possibilità di denuncia creerà percorsi clandestini di cura,
sottraendo al controllo della sanità pubblica le patologie diffusive
emergenti che rappresentano un grave pericolo per ogni individuo e per
la società tutta e che oggi sono monitorate e controllate“.
Di seguito il testo del comunicato.
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“I 105 Presidenti degli Ordini provinciali dei Medici, riuniti ieri e oggi in Consiglio Nazionale a Roma, presso l’Hotel Cicerone, hanno approvato all’unanimità un Documento di forte dissenso affinché alla Camera non venga approvato l’emendamento al DDL “Sicurezza” che abrogherebbe il divieto, per i medici, di denunciare alle autorità gli immigrati irregolari che si rivolgono, per essere curati, alle strutture sanitarie pubbliche.
L’emendamento – il 39.306 al DDL 733 – è già “passato” in Senato il 5 febbraio scorso.
Ecco, in versione integrale, il testo del Documento emesso oggi.
Il Consiglio nazionale della FNOMCeO,
riunito in roma in data 20 e 21.02.09, esprime viva preoccupazione e forte dissenso per i contenuti del disegno di legge, approvato dal Senato il 5 febbraio e in discussione alla Camera, che abroga il divieto di denuncia, da parte del medico, degli immigrati irregolari in occasione di prestazioni sanitarie.
Evidenzia come tale procedura sia in netto contrasto con i principi della deontologia medica, espressi in particolare dal giuramento professionale e dall’art. 3 del codice deontologico, che impongono ai medici di curare ogni individuo senza discriminazioni legate all’etnia, alla religione, al genere, all’ideologia, di mantenere il segreto professionale e di seguire le leggi quando non siano in contrasto con gli scopi della professione.
Il Consiglio nazionale della FNOMCeO, ribadendo che le infrazioni del codice deontologico sono sanzionabili dagli ordini di appartenenza, segnala comunque che la possibilità di denuncia creerà percorsi clandestini di cura, sottraendo al controllo della sanità pubblica le patologie diffusive emergenti che rappresentano un grave pericolo per ogni individuo e per la società tutta e che oggi sono monitorate e controllate.
Il Consiglio nazionale si appella al Parlamento con un fermo richiamo alle superiori esigenze di tutela della salute oltre che agli imprescindibili principi di solidarietà, patrimonio storico della nostra nazione.
Il Consiglio nazionale della FNOMCeO sarà vicino ai colleghi che dovessero incorrere in procedimenti sanzionatori per aver ottemperato agli obblighi deontologici.
Il Consiglio nazionale della FNOMCeO sollecita pertanto la Camera dei Deputati a non approvare questo emendamento, contrastante con i principi fondanti del rapporto persona malata e medico, ripristinando quanto previsto dalla normativa precedente.
Sollecita infine un’audizione urgente presso le sedi istituzionali competenti, allo scopo di motivare compiutamente la posizione espressa dai medici e dagli odontoiatri italiani.
Roma, 21 febbraio 2009″