La terza edizione del presente manuale tecnico giuridico, completamente riorganizzata ed aggiornata, si è resa necessaria per le innovazioni normative emerse nell’ultimo quinquennio sia in ambito nazionale che regionale.
Va subito evidenziato, però, che in ambito nazionale una legge sui principi generali in materia urbanistica e di governo del territorio, aderente al dettato costituzionale derivato dalla legge cost. n. 3/01, non è stata ancora emanata, con la conseguenza che non sono ancora visibili sulla normativa in materia i riflessi positivi della potestà concorrente dello Stato e delle Regioni.
Alla luce, dunque, della normativa emanata, ma anche di quella non ancora emanata, si è ritenuto opportuno porre l’accento:
– sulla natura dei principi fondamentali, in modo da individuare quelli di carattere effettivamente generale, rispetto ad altri di natura meramente procedimentale;
– sulla portata delle vigenti leggi regionali di governo del territorio, in ordine alla pianificazione territoriale ed urbanistica, tenendo conto che tali leggi sono spesso risalenti e per la maggior parte impostate secondo il sistema tipico degli anni Novanta;
– sulle modifiche apportate dai D.Lgs. n. 156/06, n. 62/08 e n. 63/08 al Codice dei beni culturali e del paesaggio e dal D.Lgs. n. 4/08 nonché dalla L. 205/08 al Testo Unico per l’ambiente;
– sulla normativa antisismica (O.P.C.M. n. 3274/03 e D.M. 14-1-2008).
Allo stato rimane auspicabile una rapida emanazione di una legge nazionale sui principi generali della pianificazione (tentativo fallito nel corso del 2009 a causa sia del contrasto tra Regioni e Governo per l’emanazione di leggi di natura programmatica e contenutistica, sia della necessità, non più procrastinabile, di rendere applicativi i principi delle nuove norme sulla sicurezza delle costruzioni, in considerazione del sisma che ha coinvolto, nell’aprile 2009, il territorio dell’Abruzzo).
Ed infatti, mentre nel marzo 2009 era stata avanzata la proposta normativa di consentire “consistenti” ampliamenti volumetrici degli edifici (cd. “piano casa”), per dare un contributo alla ripresa delle attività produttive in un periodo di grave crisi economica e finanziaria a livello non solo nazionale, ma anche europeo e mondiale, nel mese di aprile i danni prodotti dall’evento sismico abruzzese hanno modificato punti di vista ed esigenze. Il Governo ha, dunque, reimpostato, sul piano concettuale, il testo di legge sul “piano casa”, concertato nella conferenza Stato-Regione del 31/3/09, garantendo così la compatibilità delle costruzioni alle norme urbanistiche, ambientali e di tutela dai rischi, senza, d’altra parte, alterare la potestà concorrente spettante allo Stato ed alle Regioni in materia, le quali ultime hanno provveduto, a loro volta, all’emanazione di leggi regionali sul piano casa, ancorando gli aumenti volumetrici alla sostenibilità ambientale e al rispetto dei programmi urbanistici, onde delineare uno scenario nuovo per il patrimonio edilizio, in tal modo cogliendo l’occasione per migliorare l’impianto legislativo regionale e la qualità urbana del territorio.
E’ così che hanno visto la luce le varie leggi regionali sul piano casa, da ultimo la L.R. 28-12-2009, n. 19 della Regione Campania, singolarmente, seppur brevemente, analizzate nel testo.
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