Stamattina, gli avvocati Carmelo Giurdanella ed Elio Guarnaccia, insieme ai colleghi Guido Scorza ed Ernesto Belisario, hanno notificato apposito atto di intervento ad adiuvandum, nell’interesse delle maggiori associazioni di utenti e consumatori (Altroconsumo, Cittadinanza Attiva, Assoutenti, Movimento Difesa del Cittadino, Adiconsum) nel giudizio, proposto dinanzi al TAR Lazio da una major internazionale dell’industria IT, per l’annullamento previa sospensione cautelare del c.d. Decreto Bondi, ovvero del provvedimento firmato lo scorso 30 dicembre dal Ministro per i beni e le attività culturali, e finalizzato alla rideterminazione dell’equo compenso per copia privata previsto dall’art. 71 septies LDA.
E infatti, attraverso il provvedimento impugnato, il Ministero avrebbe dovuto limitarsi a rideterminare le misure dell’equo compenso, ed invece si è spinto a riscriverne l’intera disciplina, raddoppiando i compensi per l’industria audiovisiva e, correlativamente, la pressione su industria IT, utenti e consumatori. Dunque, sui profili di probabile illegittimità del provvedimento amministrativo non resta che attendere che siano i Giudici romani a pronunciarsi. E non si dovrà attendere molto, visto che la rituale Camera di Consiglio per la trattazione della domanda di sospensione cautelare è stata fissata per l’ormai prossimo martedì 13 aprile.
Contestualmente, gli stessi Giurdanella, Guarnaccia, Scorza e Belisario, nella qualità di membri del direttivo dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione, hanno predisposto ed aperto alle firme una richiesta di moratoria indirizzata al Ministro Bondi, affinché sospenda l’efficacia della nuova disciplina, prorogando contestualmente la precedente, che ha peraltro garantito all’industria audiovisiva italiana, nel solo 2008, di incassare oltre 60 milioni di euro (qui il comunicato stampa IPI).
E’ già possibile aderire on line, via facebook, alla suddetta richiesta di moratoria, cliccando e sottoscrivendo la causa qui.