Rosanna De Nictolis, Consigliere di Stato, commenta il rito abbreviato comune previsto all’articolo 119 del decreto legislativo 2 luglio 2010 n. 104, in vigore dal 16 settembre.
Questo il sommario dell’articolo:
1. Il rito abbreviato comune in breve.
2. Breve storia del rito abbreviato comune.
3. La specialità del rito.
4. Il campo di applicazione del rito abbreviato quanto a tipo di giudice e fasi processuali.
4.1. In generale.
4.2. Il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nelle materie di cui all’art. 119 c.p.a.
4.3. Momenti di raccordo tra ricorsi amministrativi e ricorso giurisdizionale.
4.4. Il tribunale superiore delle acque pubbliche.
4.5. Il giudice ordinario: giudizi in materia di esecuzione degli appalti.
5. L’ambito oggettivo del rito speciale: giudizi impugnatori e non impugnatori.
5.1. I <
5.2. I provvedimenti di secondo grado.
5.3. Gli atti diversi da quelli specificamente indicati.
5.4. I giudizi non impugnatori. In particolare il giudizio risarcitorio.
6. Le singole materie oggetto del rito abbreviato comune.
6.1. Gli atti delle procedure di affidamento di pubblici lavori, servizi, forniture.
6.2. Gli atti delle Autorità amministrative indipendenti.
6.2.1. In generale.
6.2.2. L’ambito soggettivo: le Autorità indipendenti.
6.2.3. L’ambito oggettivo: i provvedimenti.
6.2.4. Rapporto tra rito speciale e giurisdizione sulle Autorità amministrative indipendenti.
6.2.5. La speciale regola in tema di c.t.u. in caso di provvedimenti sanzionatori di talune Autorità indipendenti.
6.2.6. La tacita abrogazione di altri riti speciali su provvedimenti di autorità indipendenti.
6.3. Le privatizzazioni e le dismissioni.
6.4. I provvedimenti di nomina previa delibera del Consiglio dei Ministri.
6.5. I provvedimenti di scioglimento degli enti locali e quelli connessi.
6.6. Le espropriazioni di immobili e di invenzioni.
6.7. I provvedimenti del CONI e delle Federazioni sportive.
6.8. Le ordinanze per situazioni di emergenza ai sensi della legislazione sulla protezione civile.
6.9. Il rapporto di lavoro del personale dei servizi segreti.
6.10. Il contenzioso in materia di energia.
6.11. Il contenzioso sulle misure di protezione per collaboratori e testimoni di giustizia.
6.12. Le ipotesi previgenti sottoposte al rito abbreviato, non riprodotte nel c.p.a.
6.13. Materie cui non si applica il rito abbreviato comune.
7. Le regole del rito speciale che presuppongono la domanda cautelare e le regole del rito speciale svincolate dalla domanda cautelare.
8. La regola generale del dimezzamento dei termini. I termini sottratti al dimezzamento.
8.1. In generale. I termini non dimezzati.
8.2. I termini dimezzati.
8.2.1. Il termine di deposito di ricorso principale, motivi aggiunti, ricorso incidentale. I termini di costituzione delle altre parti.
8.2.2. I termini dell’incidente sulla competenza.
8.2.3. I termini del procedimento di ricusazione.
8.2.4. I termini per la trasposizione del ricorso straordinario in sede giurisdizionale.
8.2.5. I termini dell’incidente cautelare.
8.2.6. Definizione del giudizio in esito a udienza cautelare.
8.2.7. I termini per l’udienza di merito e per la sentenza.
8.2.8. I termini per perenzione e estinzione del giudizio.
8.2.9. I termini dei giudizi di impugnazione.
8.2.10. I termini del giudizio di ottemperanza nelle materie di cui all’art. 119 c.p.a.
8.2.11. Il termine del periodo feriale.
9. La fissazione dell’udienza di merito con ordinanza resa in udienza cautelare.
10. La tutela cautelare.
11. La pubblicazione del dispositivo e la sua impugnazione.
12. La motivazione della sentenza.
13. Il rapporto tra rito abbreviato e rito immediato.
14. I termini degli altri riti speciali nelle materie di cui all’art. 119 c.p.a.
15. Il regime fiscale per le liti dell’art. 119 c.p.a.
16. Disciplina transitoria.
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