L’Associazione nazionale dei magistrati amministrativi ha deciso di spedire un telegramma al presidente del Consiglio, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, al presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione della delega relativa alla riforma del processo amministrativo, al presidente del Consiglio di Stato e al Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, del seguente tenore:
“Di fronte ai pensionamenti anticipati particolarmente favoriti dalla recente manovra economica, alle competenze derivanti dalla nuova direttiva ricorsi e dalla class action, alle carenze d’organico strutturali sia nel personale di magistratura che in quello di segreteria … quasi una provocazione la data – il 16 settembre – già fissata per l’entrata in vigore del nuovo Codice del processo … l’attuazione del Codice comporterà un ulteriore aggravio dei problemi organizzativi e ordinamentali e sarà sempre più difficile rendere giustizia ai cittadini”.
E, nel frattempo, “astensione ad oltranza dei magistrati amministrativi da qualsiasi collaborazione straordinaria sinora prestata in aggiunta ad ordinari doveri d’ufficio sino a che perdurerà l’attuale assenza di qualsiasi attenzione da parte del Governo per i complessivi, gravi problemi della categoria”.
(Roma, 7 settembre 2010)