Da più di un anno giace nei cassetti dell’Assemblea Regionale Siciliana un disegno di legge di iniziativa popolare recante “Istituzione della Provincia Regionale di Gela”, sostenuto da 18.680 firme (lo Statuto della Regione Sicilia ne prescrive solo 10.000), che non prevede nessuna maggiore uscita o minore entrata per le casse della Regione e che si muove in un’ottica di una riorganizzazione del territorio votata all’efficienza e alla migliore distribuzione delle risorse amministrative ed economiche di quella zona. La legge regionale di attuazione dello Statuto in materia di referendum e di iniziativa legislativa popolare (L.R. 1/2004) esplicitamente, e con l’evidente ed univoco scopo di obbligare il legislatore regionale a prendere in esame la proposta, prevede all’art. 40 comma 4 che: “Trascorsi sei mesi dalla assegnazione della proposta alla Commissione, senza che la stessa si sia pronunciata, la proposta è iscritta al primo punto dell’ordine del giorno della prima seduta dell’Assemblea Regionale”.
Da quando il ddl popolare è approdato alla Prima Commissione legislativa “Affari istituzionali” per l’esame di competenza sono trascorsi quasi 400 giorni e nonostante le numerose rassicurazioni da parte del Presidente dell’ARS, il ddl popolare è stato trascurato dall’aula. Il Comitato per lo Sviluppo dell’area gelese dunque si è rivolto allo studio Giurdanella per diffidare ufficialmente il presidente dell’Assemblea regionale siciliana e la conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari affinchè provvedano entro i successivi trenta gorni ad inserire nell’ordine del giorno della prima seduta utile il ddl popolare “Istituzione della Provincia Regionale di Gela”.
E’ arrivato il momento, oggi il ddl popolare entra nell’aula dell’Ars seppure attraverso il parere negativo della Prima commissione “Affari istituzionali”.
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L’iniziativa legislativa popolare nelle Regioni