“Dai servizi pubblici locali alle poste, dai trasporti alle banche e all’energia, fino alle professioni e alla semplificazione dell’attività amministrativa“, si legge nella segnalazione: è lo spettro delle proposte tecniche contenute nella segnalazione dell’Antitrust, firmata dal presidente Giovanni Pitruzzella e finalizzate a rimuovere ogni ostacolo all’apertura dei mercati, per meglio promuovere la concorrenza, la competitività e la crescita del Paese.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è convinta che sia necessario rilanciare la crescita e la competitività del Paese attraverso un più efficace dispiegarsi di politiche che diano respiro e nuovo slancio all’economia reale. Con la presente segnalazione, l’Autorità vuole proporsi l’obiettivo di fornire alle Istituzioni rappresentative il proprio contributo tecnico individuando le misure che sarebbe opportuno inserire nel disegno di legge annuale per la concorrenza e il mercato.
In primo luogo, l’Autorità offre a Governo e Parlamento ed alle forze politiche alcune indicazioni al fine di rimuovere rapidamente i più vistosi ostacoli all’apertura dei mercati e, al tempo stesso, promuovere un ulteriore sviluppo della concorrenza.L’Autorità auspica che possa instaurarsi un “circolo virtuoso” tra Istituzioni rappresentative, forze politiche e Autorità indipendenti per conseguire insieme un interesse generale, quale l’apertura dei mercati.
In secondo luogo, c’è l’urgenza di affrontare i vari volti della crisi che attraversa l’economia dell’Europa e del nostro Paese in particolare.La soluzione della crisi europea ed il mantenimento della coesione sociale non possono che passare, dunque, attraverso coerenti politiche dirette a stimolare la crescita economica. In questo quadro assumono, tra le altre, particolare rilievo le politiche della concorrenza.
In terzo luogo in una società ed in un’economia con forti venature corporative, come quella italiana, le liberalizzazioni non possono che incontrare ostacoli.
Per vincerle è opportuno procedere, non tanto con misure che riguardino mercati settoriali ma con interventi di ordine generale.A questo fine si presta lo strumento giuridico offerto dalla legge annuale sulla concorrenza.
Seguendo tale logica, l’Autorità, con la presente segnalazione propone delle misure pro-concorrenziali che investono differenti settori e che sono di immediata applicazione.
In quarto luogo, occorre tenere conto che le politiche concorrenziali producono solo in un orizzonte temporale medio sia la maggiore efficienza del mercato sia il migliore benessere per i cittadini.Per questo, si auspica che le Istituzioni della democrazia rappresentativa e le forze politiche accompagnino le misure di liberalizzazione con altri interventi diretti a garantire l’equità sociale e a favorire nuove opportunità per i soggetti che, in conseguenza dei complessi processi di ristrutturazione economica, possano ritrovarsi privi di qualsiasi garanzia.
Per chiarezza espositiva, il presente documento si articola in settori per ciascuno dei quali vengono proposte le misure pro-concorrenziali di rapida attuazione.
SERVIZI PUBBLICI LOCALI
Immediata attuazione del principio di liberalizzazione – Ulteriori limiti agli affidamenti diretti (c.d. in house) – Incentivi alla cessione della società pubbliche – maggiore chiarezza normativa (ricognizione delle norme incompatibili e abrogate) – Maggiore trasparenza
L’Antitrust spiega che “per garantire che i principi di liberalizzazione recentemente approvati abbiano effettiva applicazione, occorre introdurre l’obbligo per gli enti locali di definire in via preliminare gli obblighi di servizio pubblico. Stabilito il perimetro, dovranno verificare la possibilità di una gestione concorrenziale con procedure aperte di manifestazione di interesse degli operatori del settore a gestire in concorrenza i servizi.Inoltre dovranno limitare le ipotesi di mantenimento della gestione in esclusiva ai casi di fallimento del mercato, riscontrati effettivamente all’esito della precedente verifica.”
APPALTI PUBBLICI
Divieto degli affidamenti diretti (in house) per lavori e servizi – Ulteriori limiti per i servizi
L’Antitrust nella sua segnalazione osserva che “per i servizi vanno inseriti precisi limiti e in ogni caso occorre un’analisi di mercato che evidenzi i concreti benefici dell’affidamento in house. Dovra’ essere previsto un obbligo di ricognizione degli affidamenti: in caso di mancato rispetto scatta la sanzione della scadenza anticipata degli affidamenti. Anche in questo caso va prevista la clausola in base alla quale gli affidamenti possono essere confermati in caso di cessione della societa’ in house”.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIRETTIVA SERVIZI
LIMITAZIONE DEI REGIMI DI AUTORIZZAZIONE E SEMPLIFICAZIONE
Ricognizione di tutti i procedimenti autorizzatori con mantenimento (e semplificazione) solo di quelli strettamente necessari – Effetto “tagliola” (cessazione del regime di autorizzazione per i procedimenti che sono oggetto di ricognizione entro il termine) – Maggiore certezza del diritto
Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato occorre poi affidare al Governo la delega per un testo unico relativo a tutti i procedimenti di autorizzazioni, con espressa abrogazione di quelli non necessari. In caso di mancato rispetto dei termini per effettuare la ricognizione, scatterebbe l’effetto tagliola con cessazione di tutti i regimi di autorizzazione oggi previsti.
Anche le Regioni e gli enti locali dovrebbero adeguarsi: nel frattempo varrà comunque il regime normativo nazionale. Per disincentivare in futuro la reintroduzione di nuovi oneri burocratici per cittadini e imprese, l’Autorità propone di introdurre il principio della detraibilità per cittadino e imprese delle spese sostenute per l’adeguamento a nuove normative, che introducono nuovi oneri burocratici: obiettivo, “costringere” il legislatore a reperire le risorse in caso di approvazione di nuove leggi che comportano aggravamenti per cittadino e imprese e che devono avere, sotto tale profilo, copertura finanziaria. Identico meccanismo dovrà valere per le Regioni.
DISTRIBUZIONE CARBURANTI
Razionalizzazione della rete di distribuzione – Sviluppo operatori indipendenti ed impianti multimarca
L’Autorità “propone una più incisiva razionalizzazione della rete distributiva con misure che favoriscano lo sviluppo di operatori indipendenti dalle compagnie petrolifere anche attraverso forme di aggregazione di piccoli operatori e di gestori di impianti”.
ENERGIA ELETTRICA E GAS
Agevolazioni per la costruzione di nuove infrastrutture di importazione di gas – Riduzione delle asimmetrie informative tra distributori e venditori finali non integrati verticalmente
Sull’ernegia, per l’Antitrust, con riferimento al settore del gas, “impregiudicata la questione del processo di separazione verticale delle fasi in monopolio da quelle in concorrenza e di separazione proprietaria della rete di trasporto e delle infrastrutture di stoccaggio attualmente controllate dall’incumbent Eni, occorre in tempi brevi ridurre il gap di informazione tra i distributori e venditori finali non integrati verticalmente con i distributori stessi, aumentando la concorrenza a valle”.
INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO, AUTOSTRADE ED AEROPORTI
Attribuzione all’Autorità di regolamentazione dei Trasporti delle competenze in materia di autostrade – Modifica del sistema di revisione delle tariffe autostradali per incentivare gli investimenti – Recepimento della direttiva n. 2009/12/CE in materia di diritti aeroportuali – Limitazione della durata delle concessioni
Per l’Authority “va modificato il sistema di revisione delle tariffe previsto dalla Convenzione tra Anas e Autostrade per l’Italia, passando a un meccanismo che preveda la sottrazione dal tasso di inflazione del tasso di produttivita’ attesa e, soprattutto, un consistente premio per un miglioramento della qualità del servizio e per i progetti di investimenti futuri, ove verificabili. La regolazione delle infrastrutture autostradali va comunque affidata alla già prevista Autorità di regolazione dei Trasporti, fermo restando il ruolo dell’Agenzia delle infrastrutture stradali e autostradali. Per gli aeroporti, in attuazione della direttiva europea, occorre introdurre modelli di tariffazione non discriminatori, orientati ai costi, all’efficienza e all’incentivazione degli investimenti, in un contesto di trasparenza nei meccanismi di adozione dei diritti aeroportuali, su cui vigilerà la nuova Autorità”.
TRASPORTO FERROVIARIO
Immediata operatività dell’Autorità di regolazione dei Trasporti al fine di garantire la terzietà della gestione delle infrastrutture ferroviarie – Precisazione degli ambiti di servizio pubblico, distinguendo le tratte profittevoli da quelle non profittevoli – Promozione del ricorso alla gara per i servizi di trasporto regionale, attraverso incentivazioni alle Regioni che la privilegiano rispetto agli affidamenti diretti – Rimozione degli ostacoli derivanti dalla disponibilità del materiale rotabile per la partecipazione alle gare
L’Antitrust auspica che sia «resa rapidamente operativa l’Autorità dei Trasporti» per il settore ferroviario. «Sarà così possibile vigilare sulla “terzietà”» della gestione di tutte le infrastrutture ritenute essenziali per lo svolgimento di un corretto confronto concorrenziale nei servizi di trasporto ferroviario merci e passeggeri – spiega l’Antitrust -. La stessa Autorità dovrebbe individuare misure idonee a mantenere in equilibrio il finanziamento degli obblighi di servizio pubblico. Nel trasporto ferroviario regionale vanno previsti premì, in termini di risorse pubbliche, per le amministrazioni regionali che decidano di non rinnovare per altri sei anni l’affidamento diretto con FS.
SERVIZI POSTALI
Ridefinizione dell’ambito del servizio universale – Modalità di affidamento del servizio universale – Previsione di nuove modalità di accesso alla rete postale – Limitazione del regime di esenzione IVA
Nel settore postale “è necessario delimitare il perimetro del servizio universale limitandolo esclusivamente a quei servizi essenziali che l’utente non sarebbe altrimenti in grado di acquistare a titolo individuale, individuati dall’Autorità di regolazione preposta. Va inoltre ridotta la durata dell’affidamento del servizio stesso a poste (attualmente fissata a 15 anni). L’esenzione Iva non va inoltre applicata alle prestazioni di servizi postali le cui condizioni siano oggetto di negoziazione individuale”.
NEGOZI E SERVIZI
Nell’ambito della distribuzione commerciale, l’Autorità ritiene necessario abolire la possibilità di deroghe al principio di libertà di apertura di nuovi esercizi, chiarendo meglio le tipologie di esercizi alle quali la norma non si applica per evitare interpretazioni riduttive.
Va incentivato l’aumento del numero delle licenze dei taxi, almeno nelle città dove l’offerta del servizio presenta le maggiori carenze, prevedendo adeguati meccanismi di “compensazione” per gli attuali titolari delle licenze. In particolare, al fine di rendere effettivamente praticabile la riforma, minimizzandone l’impatto, l’Autorità suggerisce di dare la possibilità agli attuali titolari delle licenze di vedersene assegnata un’altra gratuitamente. La nuova licenza potrebbe essere venduta, recuperando la perdita di valore del titolo originario e, comunque, l’offerta del servizio di taxi registrerebbe un miglioramento significativo.
Sul fronte farmaceutico, occorre liberalizzare la vendita dei farmaci con prescrizione medica ma a totale carico del paziente (i cosiddetti farmaci di fascia C) e rimuovere gli ostacoli all’apertura di nuove farmacie, aumentando la pianta organica delle stesse. Va ampliata la possibilità della multi-titolarità in capo a un unico titolare, aumentando il numero massimo da 4 a 8.
Per quanto riguarda le edicole, infine, va consentita una remunerazione differenziata dei rivenditori in base a parametri oggettivi, che tengano conto della qualità delle prestazioni rese e dei risultati conseguiti dall’esercizio, affrontando anche le problematiche relative alla filiera distributiva per garantire i rifornimenti.
LIBERE PROFESSIONI Abolizione dei tariffari – Riforma della composizione degli organi disciplinari degli Ordini – Limitazione del potere degli Ordini in materia di corsi di formazione – Revisione della pianta organica dei notai – Eliminazione del controllo degli ordini sulla pubblicità dei professionisti
L’Autorità ritiene che in tale settore, al fine di completare il processo di modernizzazione già avviato e consentire ad esso di svolgere un ruolo adeguato di sostegno alla crescita nel Paese, “risulta necessario procedere all’abolizione espressa di qualsiasi forma di tariffario, all’esclusione della funzione disciplinare in capo agli Ordini, alla limitazione dei poteri dei Consigli degli ordini alla fissazione di requisiti minimi dei corsi di formazione, senza alcuna necessità di autorizzazioni o riconoscimenti preventivi, prevedendo forme di auto-dichiarazione da parte degli organizzatori con meri controlli a campione,alla revisione della pianta organica dei notai, in modo da aumentare significativamente il numero dei posti di notaio previsti dalla legge,e infine all’abrogazione dell’articolo 2, comma 1, lett. b) del D.L. 4 luglio 2006, n. 233, convertito in legge dalla L. 4 agosto 2006, n. 248, nella parte in cui prevede il controllo, da parte degli ordini professionali, sulla trasparenza e veridicità dei messaggi pubblicitari veicolati dai professionisti.”