Spending review e gare pubbliche: addio alla pubblicità sui giornali

Il secondo decreto della spending review uscito questa notte dall'esame del Consiglio dei Ministri, cancella l'obbligo di pubblicare l'estratto dei bandi di gara sui quotidiani a tiratura nazionale e locale.

Ancora modifiche al Codice degli Appalti, dunque.

Questa volta la modifica colpirà i quotidiani che  perderanno una proficua fonte di guadagno. La bozza del decreto, infatti, prevede la cancellazione del secondo periodo dell'art. dell'articolo 66, comma 7 del Codice (Dlgs 163/2006) che impone la pubblicazione dei bandi «per estratto su almeno due dei principali quotidiani a diffusione nazionale e su almeno due a maggiore diffusione locale nel luogo ove si eseguono i contratti». Tale misura non è nuova, già in passato era stata presentata suscitando le proteste della Fieg, la Federazione che riunisce gli editori italiani. L'obiettivo del legislatore è ovviamente quello di ridurre le spese delle Pubbliche Amministrazioni.

Oltre tale modifica, il decreto contiene un'altra novità. In questo caso si tratta di un'integrazione al Codice e precisamente al comma 3 bis dell'art. 33. La modifica è finalizzata a superare la difficoltà  dei piccoli Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, obbligati dal Codice a cercare forme di aggregazione per affidare i contratti pubblici. Il decreto introduce la possibilità per i piccoli Comuni, di utilizzare il mercato elettronico, gestito da centrali di committenza tra le quali la Consip, per dare attuazione all'obbligo di affidare mediante  “un'unica centrale di committenza, l'acquisizione di lavori, servizi e forniture nell'ambito delle unioni di comuni, ove esistenti, ovvero costituendo un apposito accordo consortile tra i comuni medesimi e avvalendosi dei competenti uffici”.

Qui la bozza della spending review

Redazione

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