Artisti di strada, regole e limiti della Capitale

Nell’ordinanza n. 3074/2012 del Tar Lazio, seconda sezione, si legge con chiarezza che il Provvedimento impugnato recante la disciplina della regolamentazione dell’arte di strada, è valido e va applicato, nonostante alcuni aspetti appaiano ai giudici “suscettibili di approfondimento” (in particolare, sono state avanzate perplessità circa l’apparato sanzionatorio e il divieto di svolgere attività artistiche con strumenti a percussione).

Secondo i giudici del Tar “la disciplina introdotta non si appalesa illegittima né manifestamente irragionevole”, avendo il Comune esercitato legittimamente le proprie potestà in materia di governo del territorio e di uso del suolo pubblico.

Il Tribunale ha ritenuto, inoltre, che “dal regolamento impugnato, non derivi un pregiudizio grave, immediato e non reintegrabile all’esito della fase di merito”, pertanto respinge l'istanza cautelare proposta dagli artisti contro Roma Capitale.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono le nuove regole per chi fa spettacolo nelle strade.

Il regolamento capitolino, emanato il 12 luglio scorso e fatto da subito oggetto di contestazione,  prevede il divieto di suonare con strumenti a percussione o che comportino disturbo alla quieta pubblica, stabilisce limiti logistici  e temporali per le esibizioni, che potranno aver luogo solo in posti prestabiliti e per la durata massima di due ore, impone, altresì, il divieto di spettacoli in prossimità di luoghi di culto, scuole e ospedali, ed, infine, istituisce un registro degli artisti di strada.

Per chi viola le regole sono previsti il sequestro dell'attrezzatura e multe fino a mille euro.

Secondo il sindaco “La decisione del Tar dimostra che la disciplina introdotta da Roma Capitale per regolamentare il fenomeno degli artisti di strada è assolutamente corretta”.

La nostra idea è chiara” puntualizza Alemanno “lavorare e divertirsi, ma nel rispetto delle regole e degli altri”.

E così gli Artisti di strada potranno suonare solo in alcune strade e piazze citate dal regolamento, mentre sono severamente vietate altri luoghi “di grande valore storico divenuti invivibili per il continuo fracasso prodotto dagli strimpellatori”.

In questi termini si esprime la consigliera dei Verdi, Nathalie Naim, che ha proposto di escludere anche piazza Santa Maria in Trastevere, piazza della Fontana di Trevi, via del Corso, piazza Argentina ed altre zone “sensibili” trovando d'accordo la Giunta municipale.

Redazione

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