Tar Lazio: bocciato il piano rifiuti della regione

 

Con la sentenza n. 121 del 9 gennaio 2013, la Seziona Prima Ter del Tar del Lazio, presieduta da Linda Sandulli, ha annullato il Piano di gestione dei rifiuti del Lazio approvato nel suo testo definitivo nel gennaio 2012.

Il ricorso era stato proposto da Angelo Bonelli Consigliere regionale dei Verdi, da Vas e dal Forum Ambientalista e avallato dalla Provincia di Latina, 

I giudici amministrativi non hanno avuto dubbi: la Regione Lazio ha violato le direttive comunitarie.

Il Piano dei rifiuti del Lazio, relativo al periodo 2011-2017, non ha mai avuto del resto vita facile: la stessa Commissione Europea aveva già aperto una procedura d'infrazione in merito. Una procedura richiamata anche dall'odierno provvedimento giurisdizionale: "Come correttamente affermato dalla Commissione Europea – si legge nella sentenza del Tar – per essere conforme alla direttiva discariche ed alla direttiva quadro sui rifiuti, il trattamento dei rifiuti destinati a discarica deve consistere in processi che, oltre a modificare le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero, abbiano l'effetto di evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente nonché i rischi per la salute umana". Per i giudici, quindi, la Regione Lazio ha violato le direttive comunitarie e il cosiddetto "principio di precauzione che dovrebbe caratterizzare le scelte (anche pianificatorie) dell'amministrazione ove si presentino eventuali dubbi o perplessità in ordine alle decisioni da assumere nel caso concreto".

Affrontando poi la 'transitorietà' del Piano, per il Tar "é chiaro che il concetto di 'transitorità' non può essere dilatato fino al punto di consentire l'adozione e l'approvone di un Piano quale quello contestato". Rispondendo alla Regione che ha sostenuto che il Piano redatto abbia portato alla riduzione della produzione dei rifiuti e al raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2012, il Tar sostiene che "i dati ufficiali Ispra, risalenti al Rapporto Rifiuti del 2008 (indicati nel Piano), mostrano una tendenza diversa da quella presa in considerazione dall'Amministrazione regionale, denotando una produzione annua di rifiuti regionali in costante aumento".

Alla fine, resta il fatto che per i giudici la Regione Lazio "dovrà istruire adeguatamente il nuovo procedimento e motivare congruamente le proprie scelte, tenendo conto di tutti gli elementi di valutazione a disposizione e, quindi, anche dei profili evidenziati dalla Provincia di Latina inerenti, in particolare e tra l'altro: la delimitazione degli ambiti territoriali ottimali sul territorio regionale; l'esclusione di 5 Comuni dall'ATO Latina e l'inclusione degli stessi nell'ATO Frosinone".

 

Redazione

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