Corte Cost. sentenza n. 39/2013: illegittime le semplificazioni per le opere pubbliche

 

Con sentenza n. 39/2013 la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 61 comma 3 del DL n. 5/2012 (cd. Decreto semplifica Italia), convertito con modificazioni in L. 35/2012, che prevedeva la possibilità per lo Stato di scavalcare l’intesa con le Regioni nelle materie di competenza concorrente quando, trascorsi 60 giorni dalla scadenza dei termini previsti per l’accordo, l’urgenza di provvedere sia motivata da “gravi esigenze di tutela della sicurezza, della salute, dell’ambiente o dei beni culturali” o “per evitare un grave danno all’Erario”.

La norma, introdotta per agevolare la realizzazione degli interventi infrastrutturali e ambientali, pur facendo comunque salve le materie di competenza legislativa esclusiva regionale e delle Regioni a Statuto autonomo, prevedeva in buona sostanza l’attivazione dei poteri sostitutivi del Governo nell’ipotesi di mancato accordo con le Regioni interessate.

Ritenuta impraticabile una lettura costituzionalmente orientata, alla base della declaratoria d’incostituzionalità è stato posto l’art. 117 Cost., che ripartisce le competenze legislative tra Stato e Regione, e l’art. 120 Cost., che fa del principio di leale collaborazione il criterio ispiratore dell’azione statale in funzione sostitutiva degli Enti Locali. La Corte Cost ricorda altresì che l’esercizio del potere sostitutivo non può prescindere dal ricorso ad adeguate garanzie di bilateralità (come ad esempio la costituzione di commissioni paritetiche, l’intervento di soggetti terzi con compiti di mediazione o la partecipazione delle Regioni alle fasi preparatorie del provvedimento statale), del tutto assenti nella procedura di cui all’art. 61 comma 3 DL cit., che invece riteneva sufficiente il trascorrere di 60 giorni dalla scadenza del termine per l’intesa.

Si rende disponibile il testo integrale della pronuncia in commento.

Redazione

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