Le lunghe attese degli operatori economici e degli enti locali saranno premiate. Con comunicato stampa del Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2013, è stata annunciato un pacchetto di misure che il Governo italiano intende adottare per immettere liquidità nel sistema economico a beneficio delle imprese creditrici di amministrazioni centrali ad enti del SSN, per un importo di 20 miliardi nella seconda parte del 2013 e ulteriori 20 miliardi nel 2014.
Stando al comunicato stampa, sebbene i ritardi nei pagamenti degli enti pubblici rappresentino da sempre “una pratica inaccettabile per i corretti rapporti tra pubblica amministrazione e imprese” e “un grave danno per le imprese già colpite dalla difficoltà di accedere al credito bancario nel contesto della crisi”, pur tuttavia fino a poco tempo fa il problema non ha potuto trovare una più rapida soluzione in quanto “gli spazi per una rapida liquidazione dello stock di debiti pregressi erano fortemente limitati dalla necessità di rispettare gli impegni assunti dall’Italia con l’Unione europea nel quadro del Patto di Stabilità e Crescita. Secondo le regole di contabilità europee, infatti, la liquidazione dei debiti commerciali pregressi determina un conseguente aumento del debito pubblico”. Solo attraverso un allentamento dei vincoli derivanti dal Patto di Stabilità per Comuni e Regioni negoziati in ambito comunitario – il riferimento è in particolare, al Consiglio europeo del 14 marzo 2013 che ha riconosciuto la necessità di un risanamento di bilancio degli stati UE anche differenziato – è stato possibile tracciare le linee delle misure da adottare per favorire l’accellerazione dei pagamenti dei debiti delle PA verso i propri fornitori, e quindi la crescita economica e il miglioramento dei conti pubblici.
Come affermato dal Ministro dell’economia Grilli infatti “Il pagamento dei debiti delle PA alle imprese porterà il rapporto deficit/pil al 2,9% nel 2013. L’impatto delle misure per lo sblocco dei pagamenti è dello 0,5%”.
Le misure previste, vanno dallo sblocco delle quote di cofinanziamento nazionale alle erogazioni di fondi UE per il 2013 alla erogazione di prestiti statali alle singole amministrazioni, dall’istituzione di nuovi fondi rotativi alla velocizzazione dei rimborsi fiscali tramite le risorse di tesoreria.
Si attende quindi il decreto, che dovrà non solo indicare con precisione l’ammontare delle risorse interessate, ma anche le modalità per sterilizzarne gli effetti sui saldi di finanza pubblica ed indicare gli strumenti di copertura finanziaria (ad esempio emissione ad hoc di titoli di Stato).
Di seguito, si agevola la consultazione del comunicato del Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2013, riportando in allegato il testo integrale del documento.