L’Antitrust sanziona i Consigli Notarili di Milano, Verona e Bari

Con tre delibere, emanate all’esito della riunione del 30 maggio 2013 e pubblicate mediante comunicato stampa del 13 giugno, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha sanzionato i Consigli Notarili di Milano, Verona e Bari per aver posto in essere delle intese restrittive della concorrenza ai sensi dell’art. 2 della Legge n. 287/1990, in quanto volte a garantire comportamenti omogenei, in termini di prezzo, da parte di tutti i professionisti del proprio distretto.
Tramite alcune deliberazioni, tra loro distinte ma aventi tutte analoga finalità, i suddetti Consigli Notarili hanno infatti richiesto ai notai, minacciando anche il ricorso a provvedimenti disciplinari, di allinearsi alle tariffe indicate, attuando così delle condotte “restrittive della concorrenza finalizzate a reintrodurre le tariffe abrogate dalla legge quale parametro di riferimento per la determinazione dei compensi”.
Va infatti ricordato che con la cd. Riforma Bersani (D.L. n. 223/2006 convertito con L. n. 248/2006) è iniziato un processo di liberalizzazione delle attività professionali, compredente anche l’abrogazione dell’obbligatorietà di tariffe fisse o minime, che ha riguardato anche le attività notarili e che si è concluso con l’entrata in vigore del D.L. n. 1/2013 (cd. “Cresci Italia”).
L’AGCM, concluse le relative istruttorie, ha così diffidato i Consigli dal porre in essere in futuro comportamenti analoghi, individuando inoltre l’importo delle relative sanzioni, come calcolate sulla base dei contributi associativi dovuti dai notai del distretto, rispettivamente in 99.403 euro per il Consiglio di Milano, 10.227 euro per il Consiglio di Bari e 20.445 per quello di Verona.
In base a quanto riportato nel comunicato stampa dell’Antitrust, “i tre Consigli, sia pur con modalità differenziate, hanno in sostanza cercato di vanificare l’intervento liberalizzatore voluto dal legislatore con il decreto legge ‘Cresci Italia’: attraverso il principio dell’adeguatezza del compenso alla prestazione professionale veniva nella sostanza richiesto di ancorare le tariffe praticate alla clientela a quelle ministeriali abrogate dal legislatore. Per garantire comportamenti omogenei, in termini di prezzo, da parte di tutti i professionisti del distretto, i Consigli ricorrevano poi alla minaccia di azioni disciplinari”.

Per ulteriori approfondimenti, si rende disponibile il testo integrale del comunicato stampa AGCM del 13 giugno 2013, nonché dei provvedimenti AGCM adottati contro il Consiglio Notarile di Milano (provv. I749), il Consiglio Notarile di Bari (provv. I750) e il Consiglio Notarile di Verona (provv. I753).

Redazione

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