L’Avvocato generale della Corte europea, Pedro Cruz Villalón, nelle conclusioni presentate il 5 settembre 2013 in merito ad una vicenda rimessa dal Consiglio di Stato al giudice europeo riguardante la compatibilità con il diritto europeo di un regime di minimi tariffari obbligatori, ha dichiarato che sono legittime le tariffe minime applicate dalle Soa per la qualificazione delle imprese di costruzioni poichè garantiscono la qualità del servizio e l’indipendenza di chi attesta l’impresa. Mentre ha ritenuto che debba essere cambiata la formula per il calcolo della tariffa.
Ricordiamo che il decreto 207/2010 (Regolamento del codice dei contratti pubblici) prevede un regime di minimi tariffari obbligatorio. Sulla questione si era espresso il Tar del Lazio ritenendo applicabile il decreto Bersani che nel 2006 ha vietato i minimi tariffari. La questione giunta in Consiglio di Stato è stata dallo stesso rimessa alla Corte europea. L’Avvocato generale nelle proprie conclusioni ha affermato che in Italia l’adeguatezza dei minimi tariffari obbligatori deve essere valutata nel contesto di un mercato di dimensioni ridotte. Sono infatti poche le soa operanti in Italia e pertanto occorre salvaguardare l’autonomia decisionale delle stesse. Quindi a parere dell’Avvocato generale è senz’altro utile e opportuna la previsione del minimo tariffario imposto in modo vincolante dallo stato, che sembra garantire la qualità del servizio e l’indipendenza delle imprese incaricate della certificazione.
Negativo invece il giudizio dell’Avvocato generale sulla formula di calcolo per determinare il corrispettivo in quanto “se applicata a una domanda di certificazione per più lavori pubblici, moltiplica automaticamente la tariffa per il numero di gare d’appalto e va oltre quanto necessario per conseguire gli obiettivi di qualità e indipendenza perseguiti”.
Si attende ora la sentenza finale da parte della Corte Europea, che quasi sempre riporta le conclusioni dell’Avvocato generale.