Esame Avvocato, redazione parere: lo schema

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Di seguito, vi proponiamo un utile schema per la redazione del parere delle prove dell’esame di abilitazione alla professione di avvocato 2013.

E’ buona norma suddividere il lavoro in 4 fasi:

PRIMA FASE

 Inquadramento della tematica generale

La redazione del parere inizia con una breve introduzione in grado di condurre il lettore ad individuare gli aspetti fondamentali del problema prospettato. Normalmente è la stessa traccia ad indicare espressamente la tematica generale da esaminare tramite la richiesta di “ premessi sommari cenni in tema di …” o “premessi cenni”.

Tale premessa consiste in un riassunto della vicenda che, lungi dal rappresentare una mera parafrasi della traccia, è lo strumento mediante il quale si rielaborano personalmente gli elementi contenuti nella traccia che si intendono valorizzare.

La traccia va analizzata nella sua interezza, soffermandosi adeguatamente su ogni singolo elemento della stessa.

 

SECONDA FASE

Cenni/ brevi cenni introduttivi

Occorre assolutamente attenersi alla specifica indicazione della traccia e limitare l’analisi ai profili che potranno tornare utili nelle conclusioni da rassegnare al termine.

Bisogna, altresì, rispondere esattamente alle richieste della traccia anche in relazione all’ampiezza dei cenni richiesti. Ed infatti, è la stessa traccia che la suggerisce, ad esempio, per il tramite della richiesta di “ brevi” o “brevissimi” cenni.

In tale fase vanno inseriti, rectius valorizzati, gli elementi di fatto della traccia che si reputano rilevanti ai fini dell’analisi della questione. Non è mai opportuno introdurre nella traccia elementi fantasiosi o circostanze non espressamente contemplate, ma è opportuno attenersi esclusivamente a quanto detto dalla traccia.

 

TERZA FASE

Analisi dell’evoluzione giurisprudenziale

1) esposizione della tesi giurisprudenziale maggioritaria (con particolare riferimento alla giurisprudenza di legittimità).

Ricerca ed esplicitazione dei fondamenti sottesi anche alla luce, se necessario, della dottrina più rilevante. Una possibile tecnica di redazione del parere può essere rappresentata dalla individuazione, già in questa fase, delle possibili conseguenze derivanti dalla eventuale adesione all’indirizzo giurisprudenziale appena esposto;

2) Esposizione della tesi giurisprudenziale minoritaria o isolata. ( Anche in tale caso valgono i suggerimenti di cui al punto 1).

3) Esposizione della tesi preferibile (alla luce anche della posizione del proprio assistito) avendo particolare riguardo all’eventuale soluzione proposta dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite. La presenza di una pronuncia della Corte di Cassazione a Sezioni Unite fornisce la soluzione alla questione prospettata dalla traccia. Tuttavia, in mancanza di questa, si dovrà prospettare come verosimile l’adesione da parte del giudicante all’orientamento prevalente ( per il maggior numero di pronunce concordi) o più recente.

 

QUARTA FASE

Conclusioni

Esposizione delle conseguenze derivanti dall’applicazione dei principi giurisprudenziali al caso concreto (generalmente il soggetto che richiede il parere trova un conforto alle sue richieste; in caso contrario, occorre prospettare al proprio assistito tutti gli scenari possibili).

 

Redazione

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