Decreto Istruzione 2013. Il Senato ha definitivamente convertito in legge il decreto legge sull’istruzione, che nei prossimi giorni verrà pubblicato in Gazzetta (le modifiche entreranno in vigore il giorno successivo a quello di pubblicazione). [ QUI IL TESTO COORDINATO IN VIGORE DAL 12 NOVEMBRE 2013 ]
Si tratta del ddl n. 1150 di conversione in legge del decreto legge 12 settembre 2013 n. 104, recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
Il provvedimento è suddiviso in tre capi:
– disposizioni per gli studenti e le famiglie;
– disposizioni per le scuole e relativo personale;
– altre disposizioni in materia di università, alta formazione e specializzazione artistica.
Nella seduta di ieri la relatrice, senatrice Giannini (SCpI), ha segnalato le disposizioni sui servizi di trasporto che introducono il welfare studentesco, la soluzione di questioni attinenti il bonus di maturità e gli insegnanti di sostegno, i mutui per interventi di edilizia scolastica.
La Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Carrozza ha richiamato le principali norme: i cento milioni stabili per il diritto allo studio, il welfare studentesco per le spese di trasporto, la diffusione del wi-fi nelle scuole, il sostegno allo studio della musica, i progetti didattici nei musei, le regole per la condivisione dei libri testo. Si è poi impegnata ad affrontare tre temi: la riforma del reclutamento degli insegnanti nel segno della valorizzazione del merito; il superamento del blocco del turn over e una revisione dei criteri di finanziamento delle università ispirata ai principi della coesione territoriale; la formazione dei giovani medici e l’accesso alle scuole di specializzazione.
Il Governo ha quindi accolto ordini del giorno che lo impegnano a valutare la possibilità di tornare per le pluriclassi ad un numero massimo di 12 studenti; di riconoscere i diritti lesi dei lavoratori della cosiddetta Quota 96; di presentare un provvedimento organico su tasse e contribuzioni universitarie che alleggerisca il carico per le famiglie meno abbienti; di facilitare il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all’estero; di varare misure urgenti per consentire il reclutamento di ricercatori; di eliminare gli effetti negativi per l’Ateneo molisano derivanti dal decreto ministeriale n. 713 del 2013; di aumentare in sede di legge di stabilità i fondi per il diritto allo studio; di potenziare il tempo pieno; di dare priorità, nell’ambito della messa in sicurezza degli edifici scolastici, agli istituti in area a rischio sismico e idrogeologico di potenziare l’insegnamento della storia dell’arte; di inserire nei programmi scolastici materie relative alla tutela dell’ambiente e degli animali.
Un ulteriore ordine del giorno, riguardante l’opportunità di finanziamenti aggiuntivi per la connettività wireless alle istituzioni scolastiche paritarie, è stato accolto dal Sottosegretario Galletti.
Nel corso del (breve) dibattito sono state sollevate alcune criticità del decreto: la destinazione delle risorse alla stabilizzazione dei docenti più che agli studenti; l’eliminazione in corsa del bonus maturità; la copertura finanziaria basata sull’aumento delle accise sugli alcolici; il mancato finanziamento aggiuntivo per le università virtuose; la mancata soluzione del problema delle classi di concorso dimenticate.
Movimento 5 Stelle e Sel si sono astenuti al momento del voto. Sel, in particolare, ha invitato il Governo a rispettare i diritti acquisiti, a rimuovere il numero chiuso nelle università, a non aumentare le tasse universitarie, a stabilizzare docenti e ricercatori precari, a investire maggiori risorse per la formazione e la cultura nell’ambito della legge di stabilità.
Documenti utili:
1) Il testo approvato definitivamente ieri
2) Il testo originario del decreto legge e la relazione illustrativa del Governo al ddl di conversione