Terzo Vday. Il discorso di Beppe Grillo. E’ dom…

Terzo Vday. Il discorso di Beppe Grillo.

E’ domenica. I palazzi della politica sono chiusi. Niente leggi o atti amministrativi per oggi. E niente sentenze. Oggi l’attenzione é puntata su Genova, dove il maggiore partito di opposizione si è dato appuntamento nella regione del suo fondatore, per serrare le fila, contarsi e ripartire. E’ politica? E’ spettacolo? Sono solo… “emozioni”? Ai lettori la risposta. Utile però riportare l’invito di Beppe Grillo, dal suo blog (www.beppegrillo.it):

“Segnatevi questa data, domenica primo dicembre 2013, piazza della Vittoria a Genova si terrà il terzo Vday.

Il primo fu a Bologna, l’8 settembre 2007. Parlamento Pulito. Raccogliemmo 350.000 firme per cambiare la legge elettorale, massimo di due mandati, scelta del candidato, fuori dal Parlamento i condannati in via definitiva. Nessuno ritenne di discuterla, né il pdl né il pdmenoelle che la lasciarono decadere dopo due legislature.

Il secondo Vday si tenne a Torino il 25 aprile del 2008 per un’informazione libera senza finanziamenti pubblici e senza l’ingerenza dei partiti. Raccogliemmo 1.400.000 firme. Nessuno ritenne di ascoltare i cittadini.

Allora, abbiamo deciso di entrare in Parlamento e fare noi quella pulizia che loro non avrebbero mai fatto. A febbraio 2013 il M5S è stato il movimento più votato. Per bloccarci hanno fatto le larghe intese, tradendo il voto degli elettori. Ricordate? Il grido elettorale del pdmenoelle era “Smacchiamo il giaguaro”. Per eliminarci dalle decisioni parlamentari hanno fatto un blocco unico, governo e opposizione. Stesse facce, stesse razze. Così, a capo delle commissioni hanno messo Sel e Lega, che si erano presentati per governare con le coalizioni guidate da Bersani e Berlusconi e poi gli hanno fatto opposizione. Il tutto è ridicolo se non fossimo di fronte alla negazione completa della democrazia e all’annullamento della volontà dell’elettore. Il M5S poteva cambiare l’Italia e risparmiarci questa lenta agonia. Gli è stato impedito in ogni modo. Per la prima volta nella storia repubblicana un presidente si è fatto rieleggere una seconda volta dopo aver ripetutamente negato di volerlo fare. Napolitano è stato eletto da Berlusconi di cui ovviamente sapeva ogni pendenza giudiziaria, ma per il Sistema qualunque compromesso (sordido?) è meglio del cambiamento. Poteva essere eletto Rodotà, proposto dal M5S, ma era troppo pericoloso. E, dopo le elezioni, si sono aperte le cateratte degli ascari dei giornali e delle televisioni. Hanno usato ogni possibile accusa e diffamazione contro i “grillini”, come in tempo in guerra, senza scrupoli, con un bombardamento mediatico mai visto prima. Il problema dell’Italia in questi mesi è diventato il populismo del M5S. Noi siamo i colpevoli, ma colpevoli di onestà di fronte a dei farabutti. Non abbiamo scelta. Dobbiamo andare oltre. Andare al governo e liberarci di questi incapaci predatori che hanno spolpato l’Italia negli ultimi vent’anni.

Non si salva nessuno, politici, grandi industriali, giornalisti, burocrati, banchieri. Queste persone hanno fatto fallire il Paese e ancora si presentano all’opinione pubblica facendo passerella.

Bisogna andare oltre. Oltre la finanza. Oltre i partiti. Oltre le Istituzioni malate. Oltre un’informazione disgustosa. Oltre questa Europa senza capo né coda. Dobbiamo immaginare una nuova frontiera. Dobbiamo vedere la realtà con nuovi occhi, aprirci la strada verso il futuro. Noi non molleremo mai, è bene che loro lo sappiano. Vogliamo vincere le prossime elezioni, a iniziare da quelle europee. La prossima volta per impedirci di andare al governo dovranno mandare i carri armati.

In alto i cuori. A Genova!”

[n.d.r.: qui, a seguire, i 7 punti della proposta presentata da Grillo a Genova:

– Referendum per la permanenza nell’euro

– Abolizione del Fiscal Compact

– Adozione degli Eurobond

– Alleanza tra i Paesi mediterranei per una politica comune finalizzata eventualmente all’adozione di un Euro 2

– Investimenti in innovazione e nuove attività produttive esclusi dal limite del 3% annuo di deficit di bilancio

– Finanziamenti per attività agricole finalizzate ai consumi nazionali interni

– Abolizione del pareggio di bilancio]

Redazione

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