Con l’audizione dello scorso 28 gennaio, l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici ha dato avvio al complesso esame delle nuove direttive comunitarie in materia di appalti pubblici attraverso osservazioni e proposte pervenute dai diversi operatori del settore (per ulteriori approfondimenti sulle direttive, disponibile l’ebook di giurdanella.it).
Scopo dell’audizione, presieduta e coordinata dal Vice Presidente dell’AVCP, Dr. Sergio Gallo, è stato quello di raccogliere – in vista del prossimo recepimento delle direttive UE – segnalazioni e proposte sulla base delle esigenze e delle criticità rilevate dagli stakeholders, così da pervenire a soluzioni quanto più possibile condivise e innovare il modo di operare della P.A. nel settore degli appalti attraverso la semplificazione e stabilizzazione della normativa vigente.
Oggetto dell’audizione i testi approvati dal Parlamento Europeo nella seduta di mercoledì 15 gennaio 2014:
– la Direttiva Concessioni;
– la Direttiva Settori Ordinari;
– la Direttiva Settori Speciali.
Dopo il saluto del presidente dell’Autorità, Sergio Santoro e l’introduzione del Vice Presidente Gallo, primo fra tutti l’intervento del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, l’Avv. Mauro Vaglio, per il quale razionalizzazione della normativa in materia di appalti, maggior trasparenza nella gestione delle procedure di gara e, soprattutto, incremento dell’utilizzazione dello strumento degli appalti pubblici per le piccole e medie imprese, devono essere gli obiettivi principali perseguiti dalla riforma.
Per Paolo Buzzetti, Presidente ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili – è necessario stabilire nuove regole che permettano la realizzazione di opere pubbliche di qualità in tempi ragionevoli e garantiscano la massima concorrenza possibile sul mercato.
Proposta: favorire al massimo l’affidamento a terzi sul mercato dell’esecuzione dei lavori.
Per il Presidente di FINCO, il recepimento delle direttive UE non può che essere l’occasione per rivedere i meccanismi di apertura alle imprese, limitando l’attività degli interventi in house.
In rappresentanza dei sindacati CGL, CISL e UIL, il Dott. Strazzullo indica tra gli obiettivi della riforma, oltre alla semplificazione e stabilizzazione delle norme, la trasparenza e il corretto funzionamento del mercato, nonché il rispetto del principio di parità tra le imprese a prescindere dalla loro dimensione.
“Nel percorso di recepimento – sottolinea Strazzullo – occorre chiarezza”: sarebbe necessario, dunque, prevedere una norma che faccia specifico riferimento all’applicazione del contratto collettivo di lavoro in tema di appalti.
La Dr.ssa Grasso per CNA – Confederazione Nazionale Artigiani – è favorevole ad una forte spinta alla digitalizzazione e all’utilizzo del sistema AVCPass.
Per AGI – Associazione Imprese Generali – considerato che le direttive UE sono ancora oggetto di recepimento, sarebbe necessario determinare preventivamente i contenuti della legge delega e definire l’ambito specifico delle norme di recepimento obbligatorio.
Tra le questioni di maggior interesse per l’Associazione quelle legate alle cause di esclusione ex art. 38 del Codice Appalti, al subappalto e all’utilizzo del sistema AVCPass.
Di particolare interesse le osservazioni poste dall’Avv. Titomanlio in rappresentanza di IGI – Istituto Grandi Infrastrutture – che si interroga sulle modalità di recepimento delle nuove direttive: si tratterà di un nuovo corpo normativo in sostituzione del Codice dei Contratti Pubblici o piuttosto di un meccanismo di innesto di ciò che c’è di nuovo (e ce n’è molto) all’interno del Codice Appalti vigente?
I testi approvati dal Parlamento Europeo rappresentano, infatti, una vera e propria rottura con il passato, innovando la materia sotto molteplici aspetti.
In tema di concessioni, ad esempio, il concetto di concessionario come organismo di diritto pubblico diventa inconcepibile, poiché antitetico: se il concessionario fosse organismo di diritto pubblico non saremmo più in presenza di una concessione.
Per quanto riguarda il principio del soccorso istruttorio, diversamente da quanto sostiene la giurisprudenza italiana, secondo le nuove direttive UE, potrà anche essere attivato in assenza del documento.
Per quanto riguarda i criteri di aggiudicazione, il criterio del massimo ribasso sembra essere del tutto scomparso, restando nella nuova disciplina comunitaria il riferimento al solo criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Il Dr. Faviere per FIASO – Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere – sottolinea la necessità di una valorizzazione della tipicità degli appalti soprattutto in riferimento al settore dei servizi.
Ulteriori interventi quelli di Consorzio Polieco, Confcooperative, ANAS, Patrimoni PA NET, FISE ANIP, ASSONIME, Confindustria, OICE, AISCAT, ANIEM e Confcommercio.
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Qui le proposte presentate dallo studio Giurdanella&Partners, presente all’audizione, sull’abolizione del Contributo unificato maggiorato nelle cause in materia di appalti pubblici e della Responsabilità solidale negli appalti