Direttive europee appalti. L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, ha formulato alcune osservazioni in merito alle tematiche strategiche ed ai profili innovativi contenuti nelle direttive n. 2014/24/UE sugli appalti pubblici, n. 2014/25/UE sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali e n. 2014/23/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, in vista del relativo recepimento.
La segnalazione arriva dopo l’audizione che l’Authority ha tenuto il 28 gennaio scorso (a cui aveva partecipato anche lo studio Giurdanella&Partners con due proposte sulla responsabilità solidale appalti e sul contributo unificato appalti).
Nella segnalazione, l’Avcp pone l’accento sulla semplificazione e snellimento delle procedure di aggiudicazione che impongono la creazione di alcuni importanti nuovi istituti e la revisione di altri già esistenti.
Altro obiettivo è facilitare la partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI) agli appalti pubblici.
Importante ad avviso dell’Authority è la concentrazione degli acquisti attraverso una riduzione del numero delle amministrazioni aggiudicatrici coinvolte per consentire l’aggregazione della domanda da parte dei committenti pubblici, ottenendo così economie di scala, attraverso prezzi e costi delle transazioni più bassi, nonché un miglioramento e una maggior professionalità nella gestione degli appalti
In merito alle concessioni, l’Avcp segnala che si potrebbe optare per una soluzione che preveda la redazione di uno specifico testo normativo che disciplini, altresì, la fase della progettazione e programmazione nonché dell’esecuzione. Soluzione che sarebbe, peraltro, in piena sintonia con la misura contenute nel piano “Destinazione Italia”, relativa allo sviluppo dei partenariati pubblico-privati (ppp) nel campo delle piccole e medie infrastrutture e che intende creare nell’ordinamento nazionale una disciplina speciale per il PPP, esterna al Codice dei contratti pubblici, composta da poche, chiare e stabili regole
In conclusione l’Autorità ritiene di porre in evidenza soprattutto la necessità di dar vita, in fase di recepimento, ad un corpus normativo che rechi una disciplina snella, essenziale, costituita da poche, chiare e stabili regole, sia in materia di appalti (ivi compresi i settori speciali) sia in materia di concessioni, attribuendo, nel contempo, un più ampio e specifico potere di regolazione all’Autorità, nei termini descritti in premessa.
Il testo integrale della segnalazione n. 3 del 21 maggio 2014
La proposta dello studio Giurdanella&Partners sul contributo unificato
La proposta dello studio Giurdanella&Partners sulla responsabilità solidale
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