Mentre appena dieci anni addietro l’informazione e la comunicazione delle pubbliche amministrazioni, la loro trasparenza, erano oggetto di una regolazione limitata, ed essenzialmente di principio, con articoli di legge dedicati a questi fenomeni che si potevano contare sulle dita delle mani, ora interi “codici” non contengono che una parte, limitata, della loro disciplina, integrata da innumerevoli fonti secondarie ed atti di indirizzo. Preso atto di questa complessità, approfondire la conoscenza dei temi dell’open government, e dei suoi strumenti, appare utile da più punti di vista: in termini culturali, “politici”, è funzionale alla capacità di cogliere le funzioni e le trasformazioni delle istituzioni pubbliche, accompagnandone (da dentro o fuori le amministrazioni) l’ammodernamento; in termini professionali, si tratta probabilmente del campo pubblico nel quale nel corso degli ultimi anni sono più ampiamente maturate nuove esigenze e competenze richieste a funzionari, consulenti, fornitori di servizi alle amministrazioni pubbliche. Da quest’evoluzione emerge, in ogni caso, un effettivo cambiamento di modello: l’amministrazione gerarchica, chiusa, segreta, è un paradigma oramai superato quale criterio ordinatore del normale funzionamento delle istituzioni, per quanto la transizione non sia completa e l’opposto paradigma dell’open government appaia ancora un disegno in chiaroscuro. L’amministrazione aperta richiede ora di essere praticata a tutti i livelli: questo lavoro vuole dunque essere, tra l’altro, un piccolo vademecum della trasparenza possibile, e dei suoi strumenti.
Enrico Carloni Professore associato di diritto amministrativo nell’Università degli studi di Perugia, abilitato come professore ordinario, dottore di ricerca, già funzionario pubblico ed al momento assessore al Comune di Città di Castello, ha tenuto corsi di Diritto dell’informazione e della comunicazione, Diritto della comunicazione pubblica, Diritto amministrativo e Diritto regionale e degli enti locali. Nella sua attività di ricerca si è occupato in modo specifico dei temi del diritto all’informazione, trasparenza e comunicazione pubblica, amministrazione digitale, regime dei dati pubblici. È autore delle monografie Lo Stato differenziato (Torino, 2004) e Le verità amministrative. L’attività conoscitiva tra procedimento e processo (Giuffré, 2011). Per Maggioli ha curato il commentario ad Codice dell’amministrazione digitale (2005) e, da ultimo, collaborato al commentario al decreto “trasparenza” (2013).