(…) La disciplina comunitaria, nell’ambito dell’e procurement pubblico, pone degli obiettivi che spingono chiaramente verso l’uso degli strumenti telematici.
In particolare, nelle nuove Direttive Appalti Pubblici, i concetti più richiamati sono quelli della semplificazione e della flessibilità delle procedure, nonchè quelli dell’efficacia e della trasparenza, laddove stabiliscono che l’uso dei mezzi elettronici:
“… dovrebbe diventare la norma per la comunicazione e lo scambio delle informazioni nel corso delle procedure di appalto in quanto aumentano enormemente le possibilità degli operatori economici di partecipare a procedure di appalto nell’ambito del mercato interno … ” (c.f.r. Nuove Direttive Appalti Pubblici considerando 52).
La disciplina comunitaria prosegue con il considerando 73 nel richiamare l’obbligatorietà dell’uso dei mezzi di comunicazione elettronici, stabilendone con precisione i termini e i modi nell’ambito delle procedure ad evidenza pubblica, laddove prevede che l’uso degli strumenti elettronici in tali procedure di appalto:
“ … deve essere reso obbligatorio per le Centrali di Committenza … e, successivamente, dopo un periodo di transizione di trenta mesi, lo stesso obbligo dovrà essere esteso a tutte le Stazioni Appaltanti”.
E’ di tutta evidenza l’orientamento di “favor” del legislatore comunitario verso l’uso di strumenti telematici nell’ambito delle procedure ad evidenza pubblica.
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