Ultim’ora. Il Giudice del lavoro del Tribunale di Salerno, Ippolita Laudati, con sentenza numero 31595, depositata il 3 novembre, ha riconosciuto il diritto al pensionamento di quarantadue professori salernitani in “quota 96”. Gli insegnanti verrebbero dunque immediatamente collocati in quiescenza con effetto retroattivo dal 1 settembre 2012. Così infatti recita il dispositivo di sentenza (in attesa di conoscere le motivazioni): “il ricorso deve essere accolto e per l’effetto accertato e dichiarato il diritto dei ricorrenti al collocamento in quiescenza alla data dell’1.9.2012”.
E’ utile riassumere la vicenda esaminata dal Giudice del Lavoro di Salerno. Il requisito per andare in pensione nel mondo della scuola è il raggiungimento della cifra “96“, tra età anagrafica e contributiva (da un minimo di 60 anni di età e 35 di servizio). Molti insegnanti, a ottobre 2011, avevano già raggiunto il diritto a pensionamento, perché avrebbero conseguito la “quota 96” entro la fine dell’anno scolastico.
La riforma Fornero sul lavoro, varata dal governo Monti, tuttavia, non tenendo conto della specificità del comparto Scuola, avrebbe generato una ingiustificata disparità di trattamento tra docenti in servizio nell’anno scolastico 2011/2012, distinguendo tra coloro che avessero raggiunto la necessaria anzianità anagrafica e contributiva prima del 31 dicembre 2011 e coloro che tale anzianità avessero maturato solo dopo, dovendo questi ultimi attendere ingiustificatamente ben oltre la fine dell’anno scolastico in corso.
“Il problema – sostengono i ricorrenti – è non aver tenuto conto della specificità del mondo della scuola, in cui l’unica unità di misura è l’anno scolastico e non quello solare“.
Il Tribunale di Salerno, adesso, assimila le due categorie di docenti discriminate, stabilendo per tutti l’unica data di decorrenza del diritto al collocamento in pensione: 1 settembre 2012.
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