Da dicembre 2013 è in corso una estesa epidemia di ebola in alcuni Paesi dell’Africa Occidentale. E’ la più estesa epidemia di Ebola mai registrata. Casi isolati si sono registrati in Usa e Europa. Non vi sono casi in Italia.
Al momento tutti i casi sospetti, sono risultati negativi agli esami.
Il nostro Paese ha attivato tutte le possibili misure di preparazione e risposta a livello nazionale, regionale e locale, nell’evenienza che si debba gestire un sospetto caso di EVD.
Il Ministero della Salute ha reso noto il Protocollo centrale per la gestione dei casi e dei contatti sul territorio nazionale all’inizio di ottobre (circolare 6 ottobre 2014)
Inoltre ha fornito, con la circolare 4 aprile 2014 e con quelle successive (rispettivamente in data 8 aprile, 8 agosto e 1° ottobre – ndr circolare poi aggiornata il 6 ottobre), dettagliate disposizioni per il rafforzamento delle misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali (porti e aeroporti), presieduti dagli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera, cosiddetti USMAF e per la gestione di eventuali casi sospetti.
Ai viaggiatori da e per aree geografiche affette dalla malattia da virus Ebola sono date informazioni sulle regole per minimizzare i rischi e l’esposizione al virus durante il viaggio e sui comportamenti da adottare al rientro in Italia, come disposto dalla circolare 8 agosto 2014, in base alle raccomandazioni dell’OMS.
L’OMS continua a non prevedere alcuna restrizione di viaggi e movimenti internazionali verso le aree affette e da queste. L’Italia ritiene opportuno consigliare ai cittadini italiani il differimento di viaggi non urgenti e indispensabili verso i Paesi interessati da epidemie di EVD (Guinea, Sierra Leone, Liberia).
E’ bene sapere, inoltre, che l’OMS raccomanda alle autorità dei Paesi africani colpiti dall’epidemia screening in uscita dei viaggiatori internazionali in aeroporti, porti e principali attraversamenti terrestri, per individuare malattie febbrili non spiegate compatibili con l’infezione da virus Ebola. Lo screening viene fatto mediante la somministrazione di un questionario e la misurazione della temperatura. In caso di febbre, se la valutazione del rischio che la febbre possa essere causata da EVD è affermativo, il viaggio viene impedito.
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