Jobs act. Dal Senato il si definitivo: ecco cosa cambia

Il Jobs act è stato approvato definitivamente. Il 3 dicembre infatti il Senato della Repubblica con 166 voti favorevoli, 112 contrari e un astenuto, ha espresso il sì definitivo al disegno di legge jobs act recante “Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”. Dopo l’ok definitivo l’obiettivo è approvare entro dicembre i primi decreti delegati a partire da quelli sul contratto a tutele crescenti e sulla nuova ASpi. Ecco in sintesi cosa prevede il provvedimento:

  • Articolo 18 Si potrà far valere il diritto al reintegro nel posto di lavoro solo in caso di licenziamento nullo, discriminatorio, o in specifici casi di licenziamento disciplinare ingiustificato. Rimangono esclusi i licenziamenti dovuti a fattori economici. Previsto “un indennizzo economico certo e crescente con l’anzianità di servizio”. L’obiettivo è ridurre al minimo la discrezionalità dei giudici attraverso una tipizzazione chiara dei vari casi.
  • Contratto a tutela crescente La vera novità è l’introduzione per i neo assunti di una nuova figura contrattuale: le tutele saranno subordinate all’anzianità di servizio. Ad esempio non si potrà applicare completamente l’articolo 18 nei primi 3 anni.
  • Contratto a tempo indeterminato Nuovi sgravi fiscali per le aziende che assumono con contratto a tempo indeterminato
  • Contratti a tempo determinato Adesso è possibile innalzare la durata dei contratti a tempo determinato senza causale fino a 36 mesi (in precedenza 12 mesi). Limite del 20% di forza lavoro da assumere a queste condizioni.Novità anche su rinnovo dei contratti: massimo 8 volte in tre anni  a condizione che ci siano motivazioni oggettive e che non cambi l’attività lavorativa. Eliminato l’obbligo di pausa tra un contratto e l’altro.
  • Contratti di apprendistato Eliminato l’obbligo di confermare i precedenti apprendisti alla fine del percorso di formazione prima di assumerne di nuovi. La retribuzione sarà commisurata al 35% del livello contrattuale di inquadramento.
  • Contratti a progetto Eliminati i contratti a progetto. Ammessi esclusivamente i contratti a tempo indeterminato o determinato. L’alternativa sarà lavoratore autonomo.
  • Demansionamento Nessuna riduzione delle retribuzioni e limite ad alcuni di ristrutturazione aziendale.
  • Durc Abolizione in vista per il Durc (Documento unico di regolarità contributiva), il documento che certifica la regolarità di assolvimento circa gli obblighi legislativi e contrattuali delle aziende nei confronti di Inps, Inail e Cassa edile. In sostituzione sarà predisposto un modulo da compilare online.
  • Aspi (indennità di disoccupazione) Durata del trattamento di disoccupazione commisurata alla «pregressa storia contributiva» del lavoratore. Per chi si trova in situazione di disagio economico in vista una ulteriore prestazione successiva all’indennità di disoccupazione.

Documenti ufficiali e link utili:

► Il testo trasmesso dalla Camera, approvato definitivamente dal Senato

► La Relazione al DDL

► Nota di lettura del Servizio del Bilancio

► Dossier del Servizio Studi

► Lo speciale di Giurdanella.it sul jobs act

 

Redazione

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