Il 30 novembre la Camera ha concluso i propri lavori sul disegno di legge di stabilità 2015, che è ora all’esame del Senato (A.S.1698). Oltre a modificare la dimensione finanziaria dell’intervento, sulla base delle osservazioni formulate da parte della Commissione europea, presso la Camera sono state apportate numerose modifiche ed integrazioni al testo iniziale del disegno di legge, nel rispetto dei saldi finanziari contenuti nel provvedimento.
Di seguito la scheda aggiornata al 3 dicembre 2014.
La dimensione finanziaria della legge di stabilità 2015
Il nuovo quadro programmatico di finanza pubblica stabilito nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014 definisce per il 2015 un obiettivo di indebitamento del 2,9 per cento, più elevato di circa 0,7 punti percentuali di Pil rispetto a quello (del 2,2 per cento) che si sarebbe determinato in assenza di interventi di manovra e, in tal modo, realizza per il 2015 uno spazio di bilancio fino a circa 11,5 miliardi di euro da utilizzare per la manovra di finanza pubblica, consentendo così un parziale finanziamento della manovra in disavanzo. In relazione a ciò il disegno di legge di stabilità (A.C. 2679-bis-A) presentato ha un carattere espansivo per poco più di 10,4 miliardi.
A seguito delle osservazioni formulate sul disegno di legge di stabilità dalla Commissione europea – e come prefigurato nella Relazione di variazione alla Nota di aggiornamento presentata dal Governo il 28 ottobre, approvata dalle Camere il successivo 30 ottobre – nel corso dell’esame in sede referente è stato approvato un apposito emendamento del Governo che reca misure aggiuntiveper circa 4,5 miliardi (con un effetto di riduzione dal 2,9 al 2,6 per cento dell’indebitamento netto 2015). Questo ulteriore sforzo fiscale viene attuato mediante:
- la destinazione delle risorse stanziate per sul Fondo per la riduzione della pressione fiscale a miglioramento dei saldi, per 3,3 miliardi;
- la riduzione delle risorse previste nel ddl per il cofinanziamento dei fondi strutturali europei escluse dagli obiettivi di spesa delle regioni ai fini del patto di stabilità interno, nel limite di 500 milioni, che pertanto migliora per un eguale importo l’indebitamento netto;
- nuove misure in tema di contrasto all’evasione fiscale, tramite l’estensione del c.d. reverse charge al settore della grande distribuzione, con maggiori entrate per 728 milioni.
Conseguentemente, a fronte della maggiore entrata, si riduce della medesima cifra la clausola di salvaguardia sulla spending review prevista dall’articolo 18 a decorrere dal 2016, i cui importi, stabiliti in 4.000 milioni per il 2016 ed in 7.000 milioni a decorrere dal 2017, vengono cifrati, rispettivamente, in 3.272 e 6.272 milioni.
Sulla base di tali indicazioni, la quota di finanziamento in disavanzo della manovra per il 2015 risulta corrispondentemente ridotta, attestandosi a 5.913,2 milioni, pari a circa lo 0,4 del Pil mentre, per gli anni successivi, il saldo della manovra rimane fermo ai valori già riportati nel testo originario del disegno di legge, vale a dire circa 169 milioni nel 2016 e 6.909 milioni nel 2017. Tali importi sono stati sostanzialmente confermati anche a seguito delle modifiche introdotte durante l’esame presso la Camera.
Occorre ricordare che per gli esercizi 2016 e 2017 gli andamenti dei saldi scontano gli effetti derivanti dalla clausola sopra indicata nonché dall’ulteriore clausola di salvaguardia sugli aumenti delle accise ed aliquote IVA prevista (con effetti di maggiori entrate rispettivamente di 12,8 e 19,2 miliardi rispettivamente nel 2016 e 2017) dal disegno di legge.
Le misure nei diversi settori di intervento
A fianco di queste misure, il disegno di legge di stabilità pone in essere, anche a seguito delle modifiche apportate in sede referente (guarda qui il dossier Quadro di sintesi degli interventi e il dossier Sintesi degli emendamenti approvati dalla V Commissione Bilancio), per le diverse politiche pubbliche, interventi di razionalizzazione della spesa che si accompagnano al finanziamento di esigenze indifferibili ovvero di misure ritenute strategiche per la crescita. In questo quadro, gli interventi operati in sede referente sembrano in particolare orientati all’individuazione di misure di sostegno ai settori produttivi, all’incremento della dotazione di fondi con finalità sociali, all’introduzione di misure di maggiore flessibilità nel patto di stabilità interno, nonché ad interventi di natura previdenziale volti ad introdurre un limite ai trattamenti pensionistici più alti.
In particolare, come di consueto, al contenimento della spesa pubblica per gli anni 2015-2018, concorrono le misure riguardanti il comparto regioni, province, città metropolitane e comuni (patto di stabilità interno). Va a tale riguardo segnalata la previsione dell’obiettivo del conseguimento del pareggio di bilancio da parte delleregioni, sulla base di quanto dispone la legge n. 243 del 2012 di attuazione del nuovo articolo 81 della Costituzione. Per gli enti locali la disciplina del patto di stabilità è, invece, confermata, prevedendosi l’aggiornamento della base di riferimento per il calcolo dell’obiettivo del patto di stabilità interno in termini di saldo finanziario; sono peraltro previste per gli enti locali misure volte a disporre una riduzione degli obiettivi finanziari del patto. In sede referente sono state introdotte ulteriori misure volte a prevedere una maggiore gradualità nell’applicazione della suddetta normativa. Nel complesso, dunque, l’alleggerimento del patto di stabilità per gli enti locali si sostanzia, in riferimento al testo iniziale del provvedimento, in 1 miliardo di euro annui. Sono state inoltre introdotte misure di flessibilità per gli enti locali che hanno sostenuto oneri per interventi di messa in sicurezza del territorio; nonché l’esclusione dall’assoggettamento al patto di stabilità per i comuni istituiti a seguito di fusione (dal 2011 in poi) fino a tutto il quarto anno successivo alla fusione stessa. Da ultimo, sono state aggiunte disposizioni per la riorganizzazione delle partecipate locali al fine di ridurre il numero delle società entro il 31 dicembre 2015, sulla base di specifici criteri. Per raggiungere tale obiettivo si prevede l’approvazione da parte degli organi di vertice delle amministrazioni interessate di un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazione entro il 31 marzo 2015.
Le misure di carattere fiscale e di sostegno al sistema produttivo intendono, da un lato, alleggerire l’imposizione sul lavoro e sui fattori produttivi, con la finalità di sostenere la crescita economica (finalità perseguita anche con altri interventi di natura non fiscale); per altro verso, si pone in essere un incremento del carico fiscale in alcuni settori.
Tra gli interventi di alleggerimento del carico fiscale, viene reso strutturale il credito d’imposta introdotto dal decreto-legge n. 66 del 2014 in favore dei lavoratori dipendenti con un reddito a 26.000 euro (cd bonus 80 euro) e si rende integralmente deducibile dall’IRAP il costo sostenuto per lavoro dipendente a tempo indeterminato che eccede le vigenti deduzioni. Viene inoltre introdotta una nuova disciplina del credito d’imposta per crescita e sviluppo e si prorogano le detrazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, estese – in sede referente – alle schermature solari, agli impianti di climatizzazione invernale alimentati da biomasse combustibili nonché all’adozione di misure antisismiche. In sede referente, inoltre, sono state inserite misure in materia di compensazione delle cartelle esattoriali per le imprese titolari di crediti nei confronti della PA, mentre i libri in formato elettronico sono inseriti tra i prodotti sottoposti ad aliquota IVA del 4 per cento.
Sotto il profilo degli interventi per le imprese sono state introdotte in sedereferente ulteriori misure volte a rilanciare gli investimenti (tramite il rifinanziamento della cd. nuova legge Sabatini, che prevede finanziamenti agevolati per gli investimenti in specifici beni d’impresa), alla promozione delMade in Italy e a sostenere il settore aerospaziale.
Tra gli interventi di incremento del carico fiscale si ripristinano le originarie misure delle aliquote IRAP ridotte dal decreto-legge n. 66, si rendono imponibili, dal 1° gennaio 2015, i proventi finanziari corrisposti ai beneficiari di un’assicurazione sulla vita, corrisposti a seguito del decesso dell’assicurato, si innalza dal 5 al 77,74 per cento la quota imponibile degli utili percepiti, anche nell’esercizio d’impresa, dagli enti non commerciali e viene elevata dal 4 all’8 per cento la ritenuta operata da banche e Poste sugli accrediti di bonifici disposti per beneficiare delle detrazioni fiscali connesse agli interventi di ristrutturazione e di risparmio energetico degli edifici.
Si segnala la clausola di salvaguardia a tutela dei saldi di finanza pubblica, volta ad incrementare le aliquote IVA ordinaria e ridotta rispettivamente di 2,5 e 2 punti percentuali (con effetti di maggior gettito stimati nella relazione tecnica in circa 12,8 miliardi nel 2016 e 19,2 miliardi nel 2017) e le accise su benzina e gasolio in misura tale da determinare maggiori entrate non inferiori a 700 milioni di euro, in assenza di provvedimenti che assicurino gli stessi effetti positivi attraverso maggiori entrate o risparmi di spesa pubblica. Infine, si pongono in essere interventi volti al contrasto dell’evasione fiscale quali l’incremento delle ipotesi di inversione contabile (cd. reverse charge) ai fini IVA, nel corso dell’esame in sedereferente, esteso anche alle cessioni di beni effettuate nei confronti dei supermercati e alle cessioni di bancali di legno (pallets) riciclati.
In sede referente, sono state poi introdotte disposizioni per la disciplina delle modalità di funzionamento del Fondo di sviluppo e coesione.
Per quanto concerne in generale le amministrazioni pubbliche, si dispongono la riduzione dei trasferimenti dal bilancio dello Stato in favore di enti e organismi pubblici per un importo complessivo pari a 22 milioni di euro nel 2015 e a 21,7 milioni di euro a decorrere dal 2016 e la conferma di misure per il contenimento delle spese di personale nel settore del pubblico impiego. Sono previste alcune misure di razionalizzazione e di contenimento delle spese per il personale pubblico operante a vario titolo all’estero (personale dell’amministrazione del Ministero degli esteri e personale docente delle scuole italiane all’estero, art. 27) nonché la riduzione, a decorrere dal 2015, dell’indennità di ausiliaria per il personale in servizio permanente delle forze armate e delle forze di polizia. In sede referente sono state inserite disposizioni concernenti la dismissione di immobili pubblici e di razionalizzazione degli spazi in uso alle amministrazioni pubbliche.
Con riferimento alla proiezione internazionale dell’Italia figura in primo luogo il rifinanziamento del Fondo per le missioni internazionali, la cui dotazione è incrementata di 850 milioni di euro per il 2015 e il 2016 (articolo 17, comma 12). Inoltre, durante l’esame in sede referente è stato elevato il limite massimo degli stanziamenti del Fondo rotativo per le politiche comunitarie, destinabili ad azioni di cooperazione allo sviluppo realizzate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale nell’ambito di programmi europei.
Nel settore della difesa si registrano interventi concernenti il personale militare e la dismissione di immobili della difesa, nonché misure di razionalizzazione di spesa.
Il comparto sicurezza è interessato con misure sul personale delle forze di polizia: in primo luogo è disposta la revisione dell’Accordo nazionale quadro di amministrazione delle forze di polizia ad ordinamento civile e delle procedure per la contrattazione decentrata; inoltre, sono rinviate al 1° dicembre 2015 le assunzioni del personale dei corpi di polizia e dei vigili del fuoco, ad eccezione degli allievi agenti di PS del concorso 2014. In sede referente, è stato autorizzato lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi banditi nel 2012 e indetti nel 2013 per l’assunzione di personale delle forze di polizia in vista di Expo 2015. E’ stata inoltre inserita una disposizione volta a concedere anche alla Polizia di Stato e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco l’uso esclusivo dei propri segni distintivi che possono essere dati in uso a terzi tramite contratti di sponsorizzazione.
Gli interventi sulla giustizia riguardano l’istituzione di un Fondo per il recupero di efficienza del sistema giudiziario e il potenziamento dei relativi servizi, nonché per il completamento del processo telematico e il trasferimento allo Stato dell’obbligo di corrispondere le spese per gli uffici giudiziari, attualmente a carico dei comuni. In sede referente sono state poste a carico dei privati le spese di notificazione per le controversie di minor valore devolute al giudice di pace, finalizzando i relativi risparmi di spesa alla funzionalità degli uffici per l’esecuzione penale esterna.
Nel settore delle infrastrutture e delle reti (trasporti e comunicazioni) si prevedono, da un lato, misure di razionalizzazione della spesa, con una specifica attenzione ai rapporti finanziari con i soggetti titolari di contratti di servizio pubblico nazionale (ENAV, Poste italiane, Trenitalia per il trasporto merci nazionale; dall’altro lato, vengono individuati specifici finanziamenti o misure di agevolazione per interventi ritenuti suscettibili di un impatto positivo sulla crescita economica (tra gli altri, opere di accesso agli impianti portuali e rinnovo parchi automobilistici trasporto pubblico locale), ovvero misure idonee a determinare un aumento di entrate per lo Stato (vendita frequenze banda “L”. L’esame in sede referente è intervenuto con misure concernenti la regolazione del settore aeroportuale, delle frequenze televisive e dell’autotrasporto, nonché per la realizzazione di Expo 2015.
Nel corso dell’esame in sede referente, sono state inserite alcune misure nel settore dell’ambiente e della protezione civile. Si tratta, da un lato, di misure che intervengono sul fronte delle emergenze di protezione civile e della messa in sicurezza del territorio (quali l’adozione di misure di flessibilità nell’applicazione del patto di stabilità interno per gli enti locali che abbiano effettuato interventi in materia e, dall’altro, di misure correttive di disposizioni normative recentemente adottate concernenti la bonifica e la messa in sicurezza di siti contaminati.
Nelle politiche relative a scuola, università e ricerca si riscontrano, in primo luogo, interventi per il contenimento della spesa pubblica, anche attraverso azioni di razionalizzazione (quali la riduzione del personale degli uffici di diretta collaborazione) e modifiche ordinamentali (quali il divieto di conferire supplenze brevi per il primo giorno di assenza dei docenti e limitazioni alla possibilità di collocare fuori ruolo docenti e dirigenti scolastici). Insieme, sono posti in essere interventi di finanziamento, anche con la creazione di un nuovo Fondo nello stato di previsione del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, denominato “Fondo La Buona Scuola” finalizzato, a seguito delle modifiche in sede referente, anche ad un piano di assunzioni, alla formazione dei docenti e al potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro). In sede referente è stata inserita una disposizione volta a ridefinire la composizione delle commissioni per gli esami di maturità.
Per quanto riguarda gli interventi che impattano nel settore previdenziale, da un lato, si prevede l’erogazione delle quote di TFR maturando in busta paga, in via sperimentale, per il periodo 1° marzo 2015-30 giugno 2018, per i lavoratori dipendenti del settore privato, con sottoposizione al regime di tassazione ordinaria. Dall’altro lato, si delinea un complessivo incremento della tassazione del risparmio previdenziale, con l’innalzamento dell’aliquota di tassazione dall’11 al 20 per cento per i fondi pensione (c.d. previdenza complementare) e dall’11 al 17 per cento per la rivalutazione del TFR. In sede referente è stato introdotto, inoltre, un limite ai trattamenti pensionistici, prevedendo che questi (inclusi quelli in essere) non possano eccedere l’importo che sarebbe stato liquidato secondo le regole di calcolo vigenti prima dell’entrata in vigore della riforma pensionistica.
In materia di occupazione si prevedono uno sgravio contributivo per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato e la costituzione di un fondo aumentato a 2,4 miliardi di euro nell’esame in sede referente a decorrere dal 2015 per gli oneri derivanti dall’attuazione del disegno di legge-delega in materia di lavoro. In sede referente è stata introdotta una disposizione che riconosce sgravi contributivi ai datori di lavoro che abbiano assunto lavoratori in mobilità licenziati da imprese con meno di 15 dipendenti.
In tema di salute, si interviene sia con misure di diverso contenuto, attuative del patto per la salute 2014-2016 (quali l’individuazione del livello massimo di finanziamento del SSN e l’autorizzazione di spesa per il monitoraggio delle prestazioni erogate nell’assistenza primaria) sia con norme varie di carattere sanitario, nonché con disposizioni concernenti il risanamento del Servizio sanitario del Molise. Tra le modifiche apportate in sede referente assume particolare rilievo il contributo straordinario di 2 milioni di euro per il 2015 e di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017, per potenziare le attività di contrasto delle malattie infettive (Ebola) dell’Istituto Nazionale “Lazzaro Spallanzani” di Roma.
In tema di politiche sociali e per la famiglia si interviene sia con misure più specificamente destinate ai nuclei familiari, quali la corresponsione, a determinate condizioni di reddito, di un assegno per i nuovi nati (la platea dei destinatari e le modalità di fruizione sono state modificate in sede referente) sia con il finanziamento di alcuni Fondi con finalità sociali (in sede referente si è in particolare intervenuti per incrementare il Fondo per le non autosufficienze e il Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo) e per il contrasto a patologie con un costo sociale elevato, quali la ludopatia (in sede referente una quota dello stanziamento è stata finalizzata alla sperimentazione di software per monitorare il comportamento del giocatore), sia infine con la previsione di benefici fiscali per le erogazioni liberali a favore delle ONLUS.
D’interesse del settore agricolo risultano sia disposizioni di sostegno al comparto, sia interventi specifici di contenimento della spesa (quali l’incorporazione dell’Istituto nazionale, INEA, nel Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, CRA). In sede referente sono inseriti in tabella E finanziamenti a sostegno dell’integrazione di filiera del sistema agricolo e agroalimentare e il rafforzamento dei distretti agroalimentari, nonché dell’imprenditoria giovanile e al ricambio generazionale in agricoltura.
Per quanto riguarda, infine, le politiche culturali, in sede referente è stato istituito nello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo il Fondo per la tutela del patrimonio culturale, con una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2020.
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