Sta facendo molto discutere la questione relativa al contributo unificato previsto dalla legislazione italiana per le controversie dinanzi al giudice amministrativo in materia di appalti; tale onere, dovuto da quanti intendano proporre un ricorso relativo ad una gara d’appalto, rischia, per la sua gravosità, di inficiare il diritto ad un ricorso effettivo, costituendo un limite spesso invalicabile per le piccole e medie imprese, le quali, soprattutto in tempi di crisi, potrebbero non essere nelle condizioni di investire tali somme in un processo, il più delle volte, dall’esito incerto.
E’ interessante evidenziare come, peraltro, in un’ottica europea, la situazione italiana si presenti del tutto anomala e peculiare, in quanto, in base a ciò che è stato possibile ricostruire, il contenzioso amministrativo, a fronte del contributo unificato in materia di appalti, dovuto in Italia per un importo dai 2000 ai 6000 euro:
– in Francia era soggetto al pagamento del c.d. timbre fiscal (€ 35,00), poi abrogato nel 2013. Attualmente non è dunque previsto alcun contrributo;
– in Germania è soggetto ad un contributo rapportato progressivamente al valore del contratto, calcolato in relazione all’utile presunto (pari al 5% del valore effettivo del contratto);
– in Spagna è soggetto ad un contributo fisso di 300,00 per il primo grado e di 800,00 € per il grado d’appello e di un contributo variabile pari allo 0,5% del valore della causa (per gare fino a 1 milione di euro) ed allo 0,25% del valore della causa (per le procedure di valore superiore ad un 1 milione di euro), con un limite massimo previsto comunque pari ad € 10.000 euro;
– nel Regno Unito è soggetto a contributo fino a circa 1.920 sterline;
– in Belgio è soggetto a contributo di 82,00 € per il primo grado e di 175,00 € per l’appello;
– in Lussemburgo, così come in Svezia ed in Finlandia, è esente da contributo;
– in Irlanda è soggetto ad un eventuale contributo (ma non per tutte le cause) fino ad un massimo di 125 €;
– nei Paesi Bassi è soggetto a contributo di 150,00 € (per le persone fisiche) e di 300,00 € (per le persone giuridiche);
– in Austria è soggetto a contributo di 180,00 €;
– in Repubblica Ceca è soggetto a contributo di circa 76,00 €;
– in Estonia è soggetto a contributo di circa 16,00 €;
– in Slovacchia e Ungheria è soggetto a contributo di circa 66,00 €;
– in Bulgaria è soggetto a contributo compreso tra 5,00 e 25,00 €.