E’ aperta fino al 15 aprile, sul sito dell’ANAC, la consultazione on-line per l’invio di contributi e osservazioni in merito alla schema di delibera, adottato dal Consiglio dell’ANAC, avente ad oggetto le “Linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici”.
La ratio ispiratrice di tali linee guida è quella di orientare gli enti di diritto privato controllati e partecipati, direttamente e indirettamente, da pubbliche amministrazioni, e gli enti pubblici economici, nell’applicazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza di cui alla legge n. 190/2012, nonché quella di definire le implicazioni che ne derivano, anche in termini organizzativi, per detti soggetti e per le amministrazioni di riferimento.
Pertanto, è esteso anche alle società partecipate, statali e locali, l’obbligo di rispettare la normativa in materia di anticorruzione e trasparenza. Si tratta di un traguardo importante, di cui lo stesso Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone si dichiara soddisfatto: le linee guida, ha affermato, “non hanno una funzione salvifica, non possono sconfiggere la corruzione, ma possono introdurre degli anticorpi”, aggiungendo poi che “si tratta di una semina con raccolta a lungo periodo ma bisogna dimostrare che la scienza e la buona organizzazione è lo strumento migliore per vincere opacità e mettere in discussione prassi o illegalità diffuse”. “In tal senso – ha sottolineato Cantone – ci aspettiamo un contributo dalle stesse società per capire come adeguare le normative”.
La necessità di un nuovo intervento in materia, regolata dal Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), si è manifestata per svariate ragioni, tra le quali, anzitutto, assume rilievo la modifica della normativa anticorruzione per opera del D.L. 90/2014, con cui si è definitivamente incentrata sull’ANAC e sul suo Presidente la funzione di regolazione e vigilanza nella materia della prevenzione alla corruzione.
Altre ragioni che hanno indotto l’ANAC ad adottare tale provvedimento sono da rinvenire nella particolare disorganicità della materia, nonché nelle incertezze interpretative inerenti la sua applicazione, in special modo con riferimento all’ambito soggettivo.
Di notevole rilievo, nell’elaborazione di siffatte linee guida, è stato l’apporto fornito dagli esiti cui sono pervenuti l’ANAC e il MEF a seguito dell’istituzione di un tavolo tecnico avente come finalità quello di elaborare regole condivise sull’applicazione della normativa anticorruzione e della nuova disciplina in materia di trasparenza. Infatti, all’esito dello stesso, è stato adottato un documento al quale in massima parte si attengono le odierne linee guida.
Esse incideranno sulla disciplina già prevista dal PNA, sostituendone integralmente i contenuti in materia di misure di prevenzione della corruzione che devono essere adottate dagli enti pubblici economici, dagli enti di diritto privato in controllo pubblico e dalle società a partecipazione pubblica.
I destinatari di tali linee guida sono, pertanto:
a) le società e gli enti privati controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni nonché gli enti pubblici economici tenuti al rispetto della normativa;
b) le amministrazioni pubbliche vigilanti, partecipanti e controllanti da un lato gli enti di diritto privato e dall’altro gli enti pubblici economici.
Esse dovranno provvedere alla stesura di un piano anti-corruzione, i cui contenuti minimi dovranno avere ad oggetto l’individuazione e la gestione dei rischi di corruzione, il sistema di controlli, l’adozione di un codice di comportamento, la trasparenza, le inconferibilità e incompatibilità specifiche per gli incarichi di amministratore e per gli incarichi dirigenziali, l’attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, la formazione, tutela del dipendente che segnali illeciti, la rotazione o le misure alternative, il monitoraggio.
Secondo gli auspici dell’ANAC i destinatari delle linee guida non dovranno limitarsi ad adempiere alle stesse in modo burocratico, quanto, piuttosto, adattarle alle specificità della realtà organizzativa dei singoli enti, utilizzando gli strumenti che si rivelino più idonei a fronteggiare le situazioni concrete. Infatti, data la particolare eterogeneità dei soggetti nei confronti dei quali tale disciplina è destinata a trovare applicazione, la stessa non poteva essere dettata in modo stringente e puntuale, fungendo piuttosto da indirizzo generale da seguire nel predisporre i modelli organizzativi che maggiormente appaiono confacenti rispetto ai rischi che da fronteggiare.
L’applicazione delle linee guida è invece sospesa per le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati e per le loro controllate, in quanto occorrerà attendere l’esito del tavolo di lavoro avviato dall’ANAC e dal MEF con la CONSOB.
Le linee guida sono consultabili on line sul sito dell’ANAC. I soggetti interessati potranno presentare osservazioni e contributi, utilizzando l’apposito modulo ivi previsto, entro le ore 18 del 15 aprile 2015, indicando il paragrafo, l’allegato, o le parti della delibera cui si riferiscono.
Tali contributi ed osservazioni saranno presi in considerazione dall’Autorità nell’adottare le linnee guida finali, che saranno approvate all’esito delle consultazioni.
Documento di consultazione – Schema di delibera – formato .pdf
Riferimenti normativi – formato .pdf
Modulo per l’invio delle osservazioni – formato .pdf 1 Mb