Mobilità dipendenti province, vale il blocco assunzioni?

La circolare 1/2015 della Funzione Pubblica esclude che gli enti, su cui vige il blocco delle assunzioni, possano procedere all’avvio di procedure di mobilità, senza il previo rispetto dell’obbligo di vincolare la propria capacità assunzionale al riassorbimento dei dipendenti in esubero provenienti dalle amministrazioni provinciali.
Non sono dello stesso avviso i Magistrati Contabili delle regioni Sicilia e Lombardia,  che, nell’ambito del processo di “controllo collaborativo”, smentiscono la superiore determinazione,  sostenendo la possibilità di avvio delle procedure di mobilità “neutre”, senza la salvaguardia del diritto di precedenza assoluto ai dipendenti delle Province.
Nel decisum delle Corti si assiste ad una sostanziale assimilazione della mobilità dei dipendenti soprannumerari della provincia alle nuove assunzioni, da ciò deriva l’ineludibile assoggettamento ai vincoli di turn-over.
Ed infatti, a parere della magistratura contabile,  mentre la mobilità ordinaria è definibile ” finanziariamente neutra” , analogo argomento non  varrebbe per la mobilità di dipendenti in soprannumero: ciò perchè la cessazione delle Province da cui i pubblici impiegati provengono avrebbe già generato una  inesistenza  dei posti in organico , una sorta di conclamato esubero di personale, ciò farebbe divenire tale mobilità “non neutrale” in termini contabili e dunque sottoposta ai vincoli di spesa.
Ciò crea un notevole problema a quegli enti che, in virtù dei pareri della Corte Erariale, dovessero procedere alla mobilità “neutra”senza rispettare la determinazione della Funzione Pubblica e dunque in deroga alla legge 190/2014: ogni assunzione attivata senza il rispetto del diritto di priorità sarebbe sostanzialmente perpetrata in violazione di legge e dunque insanabilmente nulla. Tra l’altro, qualora prevalesse l’indirizzo della Corte dei Conti  si assisterebbe alla sostanziale erosione di quel diritto di precedenza nelle procedure di mobilita degli ex dipendenti provinciali acclamato dalla Circolare governativa , con probabile fioccare di ricorsi e derivato aggravio di spesa.
Solo un mirato intervento legislativo potrà salvarci!

 

Lucia Polizzi

Dopo la Laurea in Giurisprudenza, nel 2008, presso l'Università degli Studi di Catania, entra a far parte dello Studio Legale <a href="http://www.giurdanellaepartners.it/"> Giurdanella & Partners</a> nel dicembre 2011. Si occupa, in particolare, di diritto del lavoro, pubblico e privato.