Il disegno di legge delega per la riforma della disciplina degli appalti pubblici, attualmente all’esame della commissione Bilancio del Senato, che deve esaminare, prima del voto della commissione di merito, la sostenibilità finanziaria del nuovo testo base e degli emendamenti presentati dai senatori, ha ridisegnato ruolo e funzioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, con l’attribuzione, alla stessa, di più ampi poteri.
In particolare, confluiranno nelle funzioni dell’ANAC anche quelle relative all’esercizio di poteri di controllo, raccomandazione, intervento cautelare e sanzionatorio, nonché di adozione di atti di indirizzo, quali, ad esempio, linee guida, bandi-tipo, contratti-tipo ed altri strumenti di regolamentazione flessibile, anche dotati di efficacia vincolante. Dunque, l’ANAC non avrà più solo una funzione di vigilanza, ma anche di regolazione del settore degli appalti pubblici e delle concessioni.
La scelta di dare un così grande risalto alle funzioni dell’Autorità non ha mancato di suscitare reazioni contrastanti, in particolare sulla possibilità che, in futuro, l’ANAC si trovi a gestire il contenzioso amministrativo sulle gare pubbliche, in forza del disposto della delega, che le attribuisce poteri di “intervento cautelare e sanzionatorio”.
Chi guarda con favore a tale possibilità, ne sottolinea gli aspetti positivi, che si sostanzierebbero, principalmente, nell’essere l’eventuale ricorso all’ANAC gratuito, non essendo previsto per esso il pagamento del contributo unificato; nella specializzazione dell’ANAC, che ormai da anni (sin da quando era ancora AVCP) si occupa di appalti pubblici; nella possibilità che sia sindacata la verifica di anomalia, sempre più spesso ritenuta insindacabile dai giudici amministrativi.
Per contro, c’è chi, invece, replica che un ampliamento dei poteri dell’ANAC in direzione giurisdizionale non sarebbe opportuno, non essendo essa un giudice e non avendo, a differenza dei Tribunali amministrativi regionali, una presenza capillare sul territorio nazionale, avendo sede solo a Roma. Inoltre, anche per il ricorso dinanzi all’ANAC potrebbe essere introdotto l’obbligo di versare il contributo unificato, così come è già avvenuto per i ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica.
Su questo e, in generale, sul nuovo ruolo dell’ANAC, verterà l’incontro, dal titolo “Trasparenza e integrità negli appalti pubblici: la nuova normativa anticorruzione”, che si terrà, giorno 11 maggio alle ore 11:15, presso l’Aula Adunanze del Tar Catania, con la presenza del Cons. Michele Corradino, componente dell’ANAC.