Incarichi dirigenziali PA: l’Anac chiede più potere

L’Autorità Nazionale Anticorruzione con l’atto di segnalazione n. 5 del 9 settembre, inviato a Governo e Parlamento, ha proposto delle modifiche in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, chiedendo più potere sul controllo di tali incarichi dirigenziali e nell’irrogazione di sanzioni.

In particolare l’Autorità ha proposto:

  • di avere un ampio potere suppletivo in merito all’ accertamento delle situazioni di inconferibilità e incompatibilità,  potendo così procedere ad un proprio accertamento (con dichiarazione di nullità) quando agisca su segnalazione di cittadini, d’ufficio o su richiesta degli stessi RPC, così come in caso di incompatibilità potrebbe procedere direttamente alla contestazione e alla dichiarazione di decadenza.
  • di avere affidato il potere sanzionatorio, in quanto non ritiene credibile che tale potere sia svolto dal RPC dell’amministrazione. In questi casi la sanzione potrebbe essere irrogata in esito ad un distinto procedimento sanzionatorio ovvero all’esito del procedimento di accertamento della violazione, sempre che nel corso di questo si sia proceduto all’accertamento anche dei singoli comportamenti dei soggetti che hanno partecipato al conferimento dell’incarico.

L’Authority ha inoltro chiesto l’eliminazione del carattere automatico della sanzione  in caso di conferimenti dichiarati nulli.  A suo parere, la sanzione automatica delle sospensione per tre mesi dovrebbe essere sostituita da una sanzione amministrativa da irrogare nel rispetto delle disposizioni della l. 24 novembre 1981, n. 689 (“Modifiche al sistema penale”). La sanzione dovrebbe inoltre essere irrogata ai componenti degli organi di indirizzo delle amministrazioni e graduata in rapporto al grado di partecipazione alla condotta e ai comportamenti tenuti, anche in seguito alla constatazione della nullità, da accertarsi con uno specifico procedimento sanzionatorio, in contraddittorio con i soggetti interessati. La sanzione dovrebbe essere fondamentalmente di tipo pecuniario, salvo prevedere, nei casi più gravi (per estensione e per ripetizione nel tempo), una sanzione interdittiva, graduata sia nella durata (da 1 a 6 mesi) che nell’oggetto (tipologia di incarichi cui si applica).

In allegato il testo della segnalazione

Redazione

Lo studio legale Giurdanella & Partners dedica, tutti i giorni, una piccola parte del proprio tempo all'aggiornamento del sito web della rivista. E' un'attività iniziata quasi per gioco agli albori di internet e che non cessa mai di entusiasmarci. E' anche l'occasione per restituire alla rete una parte di tutto quello che essa ci ha dato in questi anni. I giovani bravi sono sempre i benvenuti nel nostro studio legale. Per uno stage o per iniziare la pratica professionale presso lo studio, scriveteci o mandate il vostro cv a segreteria@giurdanella.it