Legge di Stabilità 2016: l’audizione della Corte dei Conti

Il 3 novembre si è svolta l’Audizione del Presidente della Corte dei conti Raffaele Squitieri – Sezioni riunite in sede di controllo – presso le Commissioni bilancio riunite del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.

In particolare il Presidente ha rilevato che l’abolizione dell’IMU e della TASI  cristallizza la realtà fiscale del 2015, prescindendo sia dalle variazioni che possono intervenire sulla base imponibile, sia dal maggior gettito potenziale acquisibile da ciascun Comune facendo leva sugli spazi di autonomia fiscale ancora disponibili.  L’abolizione sterilizza la più importante leva fiscale a disposizione dei Comuni, riducendo il grado di autonomia impositiva delle Amministrazioni locali, con un impatto sul territorio che penalizzerebbe le realtà che meno avevano spinto sugli aumenti di aliquota.

A parere della Corte dei Conti, la manovra finanziaria del Governo corrisponde ad una scelta di politica economica che utilizza al massimo gli spazi di flessibilità disponibili riducendo esplicitamente i margini di protezione dei conti pubblici e che lascia sullo sfondo nodi irrisolti (clausole, contratti pubblici, pensioni) e questioni importanti (quali un definitivo riassetto del sistema di finanziamento delle autonomie territoriali). Ciò viene fatto puntando sull’efficacia di specifici canali di trasmissione dell’intervento pubblico. La Corte evidenzia che nel percorso programmatico di finanza pubblica permangono, tuttavia, aspetti critici che attengono innanzitutto alla tenuta del quadro di riferimento per i prossimi anni.

Il Presidente, continua affermando che nonostante la riduzione della spesa già scontata nel tendenziale sia impegnativa, le condizioni economiche avrebbero potuto consigliare l’adozione di interventi sulla spesa fiscale (riguardanti ad esempio un articolato intervento sulle aliquote IVA agevolate o sulla stessa struttura delle aliquote IVA) eventualmente attutiti (ma non annullati) con misure di sgravio. Il rinvio pur trovando la propria ragione nella opportunità di un ridisegno organico o nella necessità di non indebolire l’impulso che può venire da una riduzione fiscale, non consente di avvantaggiarsi di un momento favorevole anche alla luce della limitata dinamica dei prezzi che potrebbe permettere di contenere la spesa.

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Redazione

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