La legge di stabilità 2016 è stata approvata definitivamente ieri dal Senato sul testo licenziato dalla Camera su cui il Governo aveva posto la questione di fiducia.
Il testo contiene diverse novità per i professionisti in genere e gli avvocati in particolare.
Viene infatti prevista la possibilità per gli avvocati che vantano crediti per spese di giustizia nei confronti dello Stato di porre tali somme in compensazione con quanto dovuto per imposte, tasse e contributi previdenziali. La compensazione è consentita nel limite di spesa di 10 milioni di euro annui. Si tratta ovviamente delle spese di giustizia a seguito della prestazione del gratuito patrocinio a favore dei soggetti meno abbienti.
La misura è sicuramente finalizzata ad incentivare l’utilizzo del gratuito patrocinio da parte degli avvocati. I notevoli ritardi con cui venivano accreditate le somme vantate agli avvocati avevano ristretto sempre più la cerchia dei professionisti disposti a prestare tale patrocinio. In questo modo, attraverso la compensazione immediata, è intenzione di invogliare gli avvocati ad utilizzarlo e permettere così ai meno abbienti (con reddito sotto 11.528,41 euro) di avere un bacino più ampio di avvocati da poter scegliere.
La compensazione inoltre è possibile effettuarla anche per le imposte della Cassa Forense.
Gli avvocati hanno la facoltà di scegliere una compensazione totale ma anche parziale. Il credito residuo, in questo caso, verrà accreditato dallo Stato sul conto corrente dell’avvocato. La compensazione sarà esente da imposta di bollo e registro.
Altra misura importante per gli avvocati e per tutti i professionisti è l’equiparazione dei liberi professionisti alle piccole e medie imprese (PMI) per quanto concerne l’accesso ai finanziamenti dei fondi strutturali (Fondo europeo di sviluppo regionale – FESR e Fondo sociale europeo FSE) e dei relativi Piani operativi regionali e nazionali (POR e PON rispettivamente) per il periodo 2014-2020.
Si tratta di una novità rilevante, in quanto è la prima volta che viene data la possibilità ai professionisti di poter usufruire dei finanziamenti europei.
Infine altra novità vantaggiosa per i professionisti è l’ampliamento dell’accesso al regime fiscale forfettario di vantaggio. La soglia di ricavi infatti sale di 15.000 euro per i professionisti portando così il limite a 30.000 euro contro i 15.000 attuali.
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